Una grossa azienda di mobili friulana offre lavoro a 60 operai ma a presentarsi per le assunzioni sono solo i figli degli immigrati: questa la drammatica denuncia presentata dal presidente di Unindustria Pordenone Michalangelo Agrusti, che racconta la storia di una realtà del territorio davvero incredibile. Non si sono trovati giovani italiani disposti a lavorare su turni o nei giorni festivi.
"I genitori lavorano a turno, ma i figli non sono disponibili a fare altrettanto - spiega Agrusti - C’è una grossa azienda del mobile, strutturata e solida nel mercato. Ebbene, fa fatica a trovarli tra i giovani diplomati, solo qualche giovane figlio dei “nuovi italiani” è disposto ad andare a lavorare. Gli altri no".
In Friuli, ricorda il Messaggero Veneto, quasi un giovane su cinque non ha lavoro. Un dato impressionante, ma che comunque impallidisce a confronto con quello nazionale, che si attesta oltre il 40%. E il caso dell'azienda di mobili di Pordenone non è isolato: sono molte le professioni in cui c'è richiesta di manodopera ma non si trovano candidati.
"Fincantieri e Cimolai – prosegue ancora Unindustria – non trovano saldatori.
Le nostre scuole non ne formano più e le imprese sono costrette a importarli dall’estero." E negli ultimi anni non sono mancati gli appelli delle associazioni di categorie che offrono impieghi per pizzaioli e gelatai. Ma senza trovare candidature.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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