Lecce, riaperto il caso del suicidio di Marianna Greco

La donna fu trovata morta a Novoli, quasi tre anni fa. Indagato il marito per omicidio

Lecce, riaperto il caso del suicidio di Marianna Greco

Si chiamava Marianna Greco e aveva 37 anni. Fu trovata il 30 novembre 2016 agonizzante nel suo letto con quattro coltellate alla gola. Poco dopo la donna morì. Il fatto è accaduto a Novoli, un Comune in provincia di Lecce. Il caso oggi è stato riaperto e si indaga sul marito di Marianna, Manuele Montinaro, 44enne di Campi Salentina, sempre nel Leccese.
La precedente imputazione di istigazione al suicidio è stata modificata in quella di omicidio volontario. L'uomo è stato già ascoltato lunedì pomeriggio dagli inquirenti.
Come si legge sulla Gazzetta del Mezzogiorno, l’iscrizione di Montinaro sul registro degli indagati serve a dargli modo di partecipare agli accertamenti sul caso che a breve saranno compiuti.
La salma di Marianna verrà riesumata, secondo la volontà dei genitori e della sorella gemella, per un nuovo esame autoptico il prossimo 5 giugno. Ad effettuarlo il medico legale Roberto Vaglio e il professor Francesco Introna.

Il caso è stato riaperto perché i parenti della donna non hanno mai creduto alla storia del suicidio a cui si pensò all'epoca del fatto. In televisione ci fu un vero e proprio processo mediatico in cui si alimentavano forti perplessità sulla pista del suicidio.
Lo stesso medico legale, Giuseppe Fortuni, mise in dubbio che Marianna si fosse inferta quattro coltellate da sola alla gola, in virtù anche dell'intensità e della direzione dei colpi inferti.
Inoltre, come si legge sempre sulla Gazzetta, sul corpo della donna non sarebbero state trovate le cosiddette "ferite da assaggio", molto ricorrenti nei suicidi, che sarebbero le lesioni più lievi che precedono quelle mortali. Ma la donna avrebbe anzi riportato ferite da taglio sull’indice, sul medio e sull'anulare della mano destra e un'unghia spezzata. Ferite che rimandavano all’ipotesi di una colluttazione tra la donna e un'altra persona.

Ciò che infittisce il mistero che avvolge la morte di Marianna Greco sta anche nella conduzione delle indagini. Non furono analizzati i capelli biondi trovati sotto le unghie della donna e vicino ad una delle ferite al collo. Secondo il medico legale l'analisi di quei capelli avrebbe potuto confermare o escludere la presenza di un’altra persona in casa.


Lo stesso fu degli abiti della donna, mai messi sotto sequestro, così come il tappeto della camera da letto e i coltelli da cucina che la donna avrebbe usato per togliersi la vita.
Per questo il caso è stato riaperto e la nuova autopsia potrà far luce sull'episodio.

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