Cronache

Lesbismo? Una malattia Lo dice lo Stato italiano

Scatta la polemica sulla definizione del "lesbismo distonico" come malattia. Ma il ministero si difende: affermazione infondata

Lesbismo? Una malattia Lo dice lo Stato italiano

Il lesbismo come malattia? E soprattutto, come malattia riconosciuta dallo Stato? Il tema era destinato a scatenare inevitabilmente polemiche, dopo che l'Espresso ha fatto notare come un modulo ministeriale comprenda il "lesbismo egodistonico" tra le malattie riconosciute dallo Stato.

Il modulo oggetto del polverone è il cosiddetto Icd9-cm. Un elenco che sostanzialmente contiene tutte le malattie riconosciute dagli enti pubblici, sul quale si basano le certificazioni di disabilità e invalidità di Comuni, Regioni, ospedali e istituti di previdenza.

Il documento è del 1993. Non si tratta però di un modulo vecchio e non aggiornato. Il documento è stato riapprovato nel 2007, dall'allora ministro Livia Turco. E nel 2009 dal suo successore Ferruccio Fazio.

Chiamato in causa, il ministero ha replicato velocemente alle critiche dell'Espresso, facendo presente che la "definizione di orientamento sessuale egodistonico" si ha "quando l’identità di genere o la preferenza sessuale non è in dubbio, ma l’individuo desidererebbe che fosse diversa a causa di disordini psicologici e del comportamento associati". Non ci sarebbe quindi alcuna classificazione come patologia di orientamento sessuale e ogni affermazione sarebbe infondata.

Nonostante le rassicurazioni da parte del ministero le reazioni non si sono fatte attendere. Anna Paola Concia, deputato del Partito Democratico ha sottolineato di avere già chiesto al ministro Fornero "un decreto che cancelli la classificazione come malattia" e ha definito "agghiacciante" la scoperta. E da parte del ministero è arrivata la rassicurazione sul fatto che - di concerto con il ministro della Salute Balduzzi - il governo si attiverà per risolvere la situazione.

Anche se il problema sembra più intricato del previsto. È sempre l'Espresso ha far presente che non sarebbe possibile "cancellare" la definizione del lesbismo come malattia, semplicemente perché per farlo si dovrebbe adottare la versione successiva del modulo Icd9-cm, l'Icd10.

Il mancato adeguamento, secondo la Concia, "è un fatto estremamente grave, che ci accomuna a quei paesi in cui l'omosessualità è considerata un reato perseguibile con la pena di morte".

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