L'Expo delle scuole cantiere sul futuro

Cibo e vita si nutrono di idee e progetti dei ragazzi. Itinerari didattici e un Vivaio al Padiglione Italia

L'Expo delle scuole cantiere sul futuro

«Io ci sono» è la parola d'ordine che coinvolge e coinvolgerà le scuole italiane dalle primarie alle secondarie e quelle straniere - ma il discorso riguarda anche le Università - a Expo Milano 2015. Si è detto che questa è soprattutto un' Esposizione Universale dedicata ai giovani, ed è così: l'Expo nutre le menti dei giovani e i giovani nutrono l'Expo. Perché il tema alto e coinvolgente Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita guarda al futuro del mondo, all'alimentazione, alla sostenibilità, alla lotta alla fame nel mondo, all'uso delle risorse idriche e dei territori. E perché è un evento 2.0, tecnologico-digitale. Che stupirà. Per sei mesi, dal primo maggio al 31 ottobre 2015 144 Paesi parteciperanno all'Esposizione Universale, e dei 20 milioni di visitatori previsti, due milioni - si calcola - saranno studenti: 1,3 milioni italiani e 700 mila stranieri.

E proprio le scuole sono da due anni impegnate a lavorare nel grande cantiere - laboratorio didattico del Progetto Scuola lanciato da Expo 2015 e dedicato a insegnanti e studenti, con tutte le informazioni e il kit per le scuole studiati appoaitamente per fare didattica in aula, sul sito www.progettoscuola.expo2015.org): che prevede un «prima» e un «durante Expo», ma che continuerà a diffondere messaggi, idee e progetti anche dopo la chiusura di Expo.

Cantiere - laboratorio che è impegnato anche sui concorsi che premieranno i progetti top delle scuole (il ministero dell'Istruzione metterà a disposizione 2 milioni di euro per i premiar i migliori). «La scuola per Expo 2015», già chiuso, era riservato alle scuole italiane, mentre «Together in Expo 2015», in corso, è aperto a quelle estere e ha come obbiettivo incentivare i gemellaggi con gli istituti stranieri, favorendo conoscenza e scambi culturali.

Ma l'altro momento chiave per le scuole è quello della visita didattica al sito di Expo, esperienza diretta che completa quella in aula. Fondamentale per comprende appieno portata e valori dell'Esposizione e per dare un contributo "giovane" di idee e partecipazione.

Per questo Expo ha ideato quattro itinerari didattici studiati sia per età sia in funzione del percorso didattico seguito a scuola.

Quattro quelli proposti che portano i nomi delle simpatiche mini-mascotte di Expo che attorniano la mascotte Foody dal faccione sorridente e colorato: Josephine , dedicato all'infanzia (bambini da 3 a 6 anni), Pomina studiato per la scuola primaria (bambini da 6 a 11 anni). Max mais invece coinvolgerà la scuola secondaria di primo grado (11 - 14 anni) e infine Gury per la scuola secondaria di secondo grado (14 - 19 anni).

Gli itinerari sono flessibili per quando riguarda i padiglioni da visitare e la durata della visita didattica. Si spazia dai Cluster a tema dedicati agli alimenti, alle isole, al clima secco e al bio-mediterraneo fino al Padiglione Zero che ripercorre la storia dell'uomo fra natura e cibo per toccare il Future Food District, il Parco della Biodiversità, il Children Park sviluppato dal team di Reggio Children dove si impara divertendosi, fino al Padiglione Italia, «cuore» dell'Esposizione.

E proprio il Padiglione Italia propone il «Vivaio Scuole» per coinvolgere in forma partecipativa più scuole possibili, di ogni ordine e grado, di ogni latitudine territoriale.

In accordo quindi con il Miur e il ministero delle Politiche agricole il «Vivaio» Scuole sarà un laboratorio continuo di esperienze didattiche interdisciplinari e innovative: nei 184 giorni verranno presentati dai giovani e dai loro docenti i progetti selezionati dai

concorsi nazionali e internazionali e dagli uffici scolastici. E ci saranno momenti di formazione sulle tecnologie, mostre multimediali promosse dalla Ue e dal Museo della Scienza con Confindustria sul «cibo dei desideri».

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