Quel libro che svela l'origine del governo

Dal governo «con le palle» a quello degli «utili idioti» temo che il confine sia minimo

Quel libro che svela l'origine del governo

L'Europa ha ufficialmente aperto la procedura di infrazione contro l'Italia, colpevole di non aver rispettato i patti e sforato il deficit senza giustificato motivo. Ora il governo ha soltanto due strade davanti a sé. La prima è fare mea culpa e correre ai ripari con una manovra finanziaria dura che ovviamente escluderebbe gli sconti fiscali e le altre agevolazioni di cui parlano i due leader di maggioranza. La seconda strada, ammesso e non concesso che il presidente Mattarella lo permetta, è di mandare a quel paese l'Europa con tutto quello che ne consegue in termini di credibilità internazionale, mercati finanziari e investimenti nel nostro Paese.

Prepariamoci dunque a una guerra di parole e di cifre ma inevitabilmente il bivio si avvicina e la scelta da che parte andare non è più rinviabile. Ho il sospetto che non si sia arrivati a questo punto per caso o semplice imperizia. Strappare con l'Europa resta il sogno, confessato a intermittenza, dei due partiti di governo, Lega e Cinque Stelle, e arrivarci per tappe successive più che una speranza forse è un progetto architettato per tempo e non tutto farina del loro sacco.

Per trovare un indizio in tal senso bisogna fare un passo indietro, ai giorni successivi alle ultime elezioni politiche. E leggere un libro, edito da Rizzoli e fresco di stampa: Assedio, fuoco su Trump, scritto da Michael Wolff, noto giornalista americano già autore del bestseller Fuoco e furia dentro la Casa Bianca. Trascrivo un passaggio che ha come oggetto Steve Bannon, già capo della strategia elettorale di Trump e leader di Alt Right (alternativa di destra) il movimento politico ultra conservatore, antiliberista e sovranista che coniò il motto First America, Prima l'America: «Nella primavera del 2018 Bannon aveva operato dietro le quinte anche in Italia dove la certezza, all'atto pratico, era una sola: la composizione dell'elettorato, frammentato e di parte, finiva sempre per regalare la vittoria a qualche inefficace e abborracciata coalizione di centro. Bannon si era fatto amico però Matteo Salvini, il leader della Lega, passata su posizioni di destra di orientamento nazionalista. Usciti i risultati delle elezioni di marzo, da cui come prevedibile non era emersa alcuna maggioranza, Bannon prese il primo aereo per la Penisola dove contribuì a negoziare un accordo tra la Lega e il movimento Cinque Stelle, un partito populista di sinistra con alcune forti tendenze di destra. Bannon sconsigliò a Salvini e a Luigi Di Maio di puntare all'incarico di presidente del Consiglio: conveniva mettersi d'accordo su un premier di facciata. Detto fatto! Bannon aveva realizzato la perfetta fusione dell'estrema destra con l'estrema sinistra».

Il racconto su come andò in Italia è inserito nel capitolo che racconta la strategia di Trump all'estero e la domanda che sorge spontanea è quale fosse l'interesse di Trump e dei suoi uomini ad intromettersi così a fondo nelle vicende di un Paese amico: rafforzare l'alleanza o dico io più verosimilmente iniziare a scardinare l'Europa per meglio comandare nel mondo?

Se guardiamo a quello che succede proprio in queste ore a Londra, dove è in corso la visita del presidente degli Stati Uniti, troviamo una conferma alla seconda ipotesi. «Lasciate l'Europa senza esitazione e non pagate il conto» è l'invito che Trump ha ripetuto ai suoi interlocutori inglesi garantendo loro che l'America è pronta a farsi carico dei possibili danni economici e commerciali che la hard Brexit comporterebbe.

Tutto questo per dire che indebolire l'Europa è l'obiettivo di Trump e che la sua amministrazione è decisa a sostenere chiunque dia una mano in tal senso. In concorrenza con Putin e con i cinesi che, non è un mistero, perseguono con altri mezzi e battendo altre strade lo stesso progetto: spacchettare l'Europa e papparsi i singoli Paesi come facili bocconi.

Fantapolitica? Non credo, tutto sembra convergere verso questa direzione, compresa l'ostinazione a tenere in piedi con le buone o con le cattive e oltre ogni logica questo governo disastroso per gli italiani di qualsiasi orientamento politico,

ma prezioso per i sovranisti americani. Dal governo «con le palle» a quello degli «utili idioti» temo che il confine sia minimo. E se questa volta rompiamo davvero con l'Unione Europea penso che a quel punto lo supereremo.

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