Cronache

"L'autopsia sbaglia...". Parla il marito di Liliana Resinovich

I periti incaricati dell'autopsia hanno indicato tra le possibili cause del decesso la morte per asfissia. I dubbi del marito della 63enne: "C'è qualcuno che forse sta nascondendo qualcosa"

"L'autopsia sbaglia...". Parla il marito di Liliana Resinovich

"Liliana è l'ultima persona che si sarebbe suicidata". Non si dà pace Sebastiano Visitin da quando ha saputo che sua moglie, Liliana Resinovich, potrebbe essersi suicidata. La relazione stilata dai periti incaricati dalla Procura di Trieste lascia ben pochi margini di interpretazione sulla dinamica del decesso: la 63enne è morta per asfissia, inalando l'andride carbonica formatasi all'interno dei sacchetti che aveva calati sulla testa. "Ho iniziato a scorrere la relazione degli esperti ma quando ho visto alcune immagini dell'autopsia mi sono dovuto fermare, non sono riuscito ad andare avanti. Ma se il pm Maddalena Chergia chiederà l'archiviazione, dopo aver svolto lunghe e scrupolose indagini, me ne farò una ragione, non posso fare altro" svela l'uomo, mai indagato, in un'intervista all'Adnkronos.

Il giorno della scomparsa

Sebastiano ha visto Lilly per l'ultima volta il 14 dicembre scorso, il giorno della scomparsa. "Era una mattina normale quel martedì: ha fatto la lavatrice, ha steso i vestiti e abbiamo fatto colazione - racconta il marito della 63enne -. Io andavo di fretta e sono uscito prima delle 8, l'ho salutata, lei mi ha guardato andar via dalla finestra e io le ho sorriso. Quella è l'ultima volta che l'ho vista, mi fa male il cuore". Nonostante abbia la coscienza pulita, Visitin rivela il dispiacere per non aver compreso la sofferenza della moglie: "Mi spiace che non si sia confidata con me - continua - pensare al suo dolore, a lei che prende questa decisione fa male. Riavvolgo i giorni per capire se ho trascurato dei segnali, ripasso quell'ultima mattina quando sono uscito e lei non è più tornata, ma niente: tra noi andava tutto bene, io ero tranquillissimo, e invece il 14 dicembre 2021 è cambiata la mia vita".

I dubbi sull'autopsia

Il corpo senza vita di Liliana è stato ritrovato il 5 gennaio 2022, nel boschetto vicino all'ex ospedale psichiatrico di Trieste, a pochi passi dal quartiere dove viveva con il marito. Il corpo e la testa erano avvolti in alcuni sacchi di plastica (due più piccoli legati attorno al collo e uno grande che le fasciava le gambe). Nonostante le circostanze anomale del ritrovamento, gli inquirenti hanno ventilato sin da subito l'ipotesi del suicidio. Circostanza che è stata poi confermata dall'esito dell'autopsia. I periti incaricati dalla procura hanno stabilito che la 63enne è morta 2-3 giorni prima del ritrovamento. Evidenza su cui, però, Visitin non concorda: "Credo che abbiano preso un abbaglio e che Liliana sia morta poche ore dopo la scomparsa - afferma -. Un elemento che con il nostro consulente, il medico legale Raffaele Barisani, siamo convinti di poter dimostrare. Non è pensabile che per due settimane abbia vagato con gli stessi vestiti e senza nutrirsi, nello stomaco, secondo l'autopsia, c'erano i resti dell'ultima colazione".

I sospetti

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giorno della scomparsa Liliana avrebbe dovuto incontrare un amico, Claudio Sterpin. Pare che i due condividessero una tenera amicizia. "Non credo assolutamente a nulla di quello che dice e le sue parole offendono me, Liliana e la sua famiglia. Non c'è un messaggio esplicito, una foto insieme o altro che avvalori qualcosa più di un'amicizia a me nota. Un giorno spero di capire il perché di queste affermazioni da parte di chi vuole solo apparire", spiega il marito di Liliana Resinovich assistito dall'avvocato Paolo Bevilacqua. Circa le polemiche e i sospetti che lo hanno travolto in questi mesi, Visitin non ha nulla da recriminare: "Io sono sereno - dice -. Non ho niente da nascondere, non avrei mai potuto fare del male a Liliana.

Su quello che è successo ho solo supposizioni, c'è qualcuno che forse sta nascondendo qualcosa".

Commenti