Cronache

L'immigrato cancella la scritta anti-Lega. E la foto diventa virale

A Genova, nel centro storico, un fotografo del Secolo XIX ha immortalato il momento in cui un immigrato di origine africana inizia a cancellare un graffito contro la Lega. Nel giro di poche ore, lo scatto ha fatto il giro del web

L'immigrato cancella la scritta anti-Lega. E la foto diventa virale

Un immigrato di origine africana armato di rullo e vernice per cancellare un graffito che insulta la Lega. Sembra un'utopia e invece è successo veramente. Nel centro storico di Genova, un fotografo ha immortalato il momento in cui un extracomunitario sta per coprire una scritta diffamatoria contro il partito guidato da Matteo Salvini. Lo scatto è stato pubblicato su internet e in men che non si dica ha fatto il giro della rete, scatenando molte reazioni divertite e dando il via a una raffica di condivisioni.

A Genova, da circa tre anni, Eugenio Costa ha dichiarato guerra ai graffiti che deturpano le facciate dei palazzi del centro storico della città, il secondo più grande d'Europa dopo quello di Venezia. Costa non è un genovese qualunque. Si tratta di un fotografo professionista titolare di un negozio in salita Santa Caterina, una delle vie più belle dei caruggi genovesi. Qualcuno lo aiuta nella sua opera quotidiana di bonifica da murales, scritte e graffiti. Di recente, al gruppo dei volenterosi, si è aggiunto un ragazzo di origine africana che un altro fotografo, Davide Pambianchi, ha immortalato durante una delle varie sessioni di pulizia.

Pambianchi, che lavora per il Secolo XIX, all'obiettivo della sua macchina professionale ha unito ingegno e un pizzico di arguzia, facendo "clic" nel momento in cui il ragazzo ha cominciato a darci dentro di rullo e vernice per coprire una scritta molto particolare. Non originale, dato che il centro storico genovese ne è pieno. A colpire chi guarda lo scatto è il contenuto del graffito, dove si legge "Lega merda". L'africano non fa un plissé, per lui un graffito vale l'altro. E infatti, il destino dell'insulto è segnato: poche passate di pennello ed ecco che al posto della scritta diffamatoria torna a esserci un'immacolata distesa di bianco. Sperando che qualcuno non ci rimetta mano, dato che l'impegno di Eugenio Costa e dei "suoi ragazzi" è avversato da alcuni residenti abusivi, quasi tutti di estrema sinistra o anarchici. Ma in città c'è un detto: "Mi son zeneise e no ghe mòllo".

E alla fine Costa vincerà.

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