L' Italia rischia di affondare travolta dall' onda K. Chi conosce gli studi di Nikolaij Kondratiev sa che esistono i cicli economici. Che il russo aveva distinto in quattro stagioni. L'inverno è la fase più acuta della depressione che al contrario delle altre stagioni (sviluppo, consolidamento, euforia finanziaria) ha una coda, appunto la depressione secondaria. Ebbene ci eravamo illusi nel 2008 che si fosse toccato il punto più basso dell' onda K.
Ma non abbiamo fatto i conti con la depressione secondaria. Ed è ragionevole ritenere, come ricorda Carlo Cambi su Libero, che non prima del 2020 questa fase si esaurisca. Il fatto è che tutti gli indicatori di Kondratiev ora sono manifesti: bassa inflazione, interessi sul debito in calo, materie prime al minimo, surplus di liquidità. Secondo le analisi dei cicli precedenti l' esistenza di queste condizioni indica il caricamento della molla della ripresa. Ma oggi ci sono tre variabili ulteriori: la globalizzazione, l' instabilità del quadro politico internazionale, la cosiddetta curva del ciclo breve. In base a questa analisi a 9 trimestri di crescita ne seguono 3 di depressione.
Mentre tutta Europa conosce da circa 9 trimestri una crescita (da quella impetuosa di Spagna e Irlanda a quella più contenuta di Germania e soprattutto Francia) l' Italia è il solo paese che ha avuto appena due trimestri di crescita. Abbiamo dunque agganciato non la fase ascendente, ma la coda della ripresa. A questo scenario va aggiunto che in Cina sta per esplodere la bolla immobiliare e che tuti i paesi emergenti sono in realtà in declino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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