Coronavirus

L'odissea delle navi italiane: "Respinte anche dal nostro Paese"

La denuncia del senatore De Falco: "Situazione fuori dal mondo". Intanto la Costa Diadema attraccherà al porto di Piombino

L'odissea delle navi italiane: "Respinte anche dal nostro Paese"

Una dozzina di navi da crociera in giro per i mari senza avere un porto dove attraccare: stando alle ultime stime, ci sarebbero più di 10mila passeggeri e migliaia di uomini di equipaggio tra cui anche diversi malati da Coronavirus. A Civitavecchia questa mattina si stavano ultimando le operazioni di sbarco della Costa Victoria, con 1.400 passeggeri a bordo tra cui alcune persone che avrebbero avuto contatti con una passeggera contagiata: Ernesto Tedesco, il sindaco della città metropolitana di Roma (alle prese già con altre due navi con infettati da Covid-19) ha chiesto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di dirottare altrove la Costa Diadema con a bordo solo l'equipaggio, tra cui alcuni uomini che hanno avuto dei contatti con un collega malato sbarcato Cipro.

Intanto va considerato che sono risultati positivi al Coronavirus 12 membri dell'equipaggio della Msc Grandiosa, la nave ormeggiata al porto di Civitavecchia: Emilio La Scala, il direttore tecnico, ha fatto sapere che le persone contagiate sono state isolate "in una ampia zona della nave servita da un impianto autonomo di aria condizionata che non ha alcuna connessione con le altre aree di bordo". Inoltre sono state chiuse le cucine e le sale mense: i pasti vengono confezionati all'esterno della nave "e non c’è alcuno contatto tra i casi positivi le altre persone a bordo".

"Situazione fuori dal mondo"

In mare sono rimaste Costa Favolosa, Costa Magica e Costa Diadema: quest'ultima però nelle prossime ore attraccherà al porto di Piombino "dove si procederà a tutte le verifiche sanitarie, agli eventuali isolamenti e ricoveri, secondo le procedure stringenti previste dal decreto interministeriale MiT-Ministero della Salute, recante misure per le navi da crociera attualmente in viaggio". A renderlo noto è stato il Mit mediante una nota diramata.

Sull'odissea delle navi è intervenuto Gregorio De Falco: "Molte navi italiane attualmente vagano per i mari del mondo e nel Mediterraneo in situazione di emergenza sanitaria a bordo, ma vengono respinte dai porti esteri in modo irragionevole". Ma ciò che reputa "fuori dal mondo" è il fatto che quelle stesse navi, con marittimi e cittadini italiani, tra cui decine di persone bisognose di cure urgenti, "sono state incredibilmente respinte anche dal nostro Paese, senza dar loro nemmeno assistenza, (nemmeno materiale) nonostante l'Italia sia lo Stato di bandiera". Dunque il senatore del gruppo Misto ha chiesto al presidente del Consiglio

html">Giuseppe Conte e al ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli di "prendersi carico di disporre che i marittimi a bordo di quelle navi che sono in prossimità delle coste italiane siano assistiti e non esiste diritto di respingerle da parte del proprio Paese".

Commenti