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L'Ucraina "preoccupata" per la Via Crucis "equidistante" del Papa

L'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede ha espresso preoccupazione per la Via Crucis di quest'anno: donne ucraine e russe avrebbero dovuto portare la croce insieme. Ora diventano possibili cambiamenti dell'ultim'ora

L'Ucraina "preoccupata" per la Via Crucis "equidistante" del Papa

L'idea per la Via Crucis di quest'anno è questa: alcune donne ucraine ed alcune russe, insieme, che portano la croce durante la processione al Colosseo. Non tutti, però, ritengono che sia opportuno.

Anzi, da poco è arrivata anche la presa di posizione dell'ambasciata di Kiev presso la Santa Sede. Un commento che forse rappresenta qualcosa in più di un semplice ragionamento e che potrebbe anche servire per far cambiare idea al Vaticano.

Come riporta l'agenzia Nova, è stato l'ambasciatore a twittare in merito a quello a cui potremmo assistere Venerdì Santo. Andrii Yurash ha cinguettato che "comprende e condivide" la "preoccupazione generale in Ucraina, e in molte altre comunità, sull'idea di mettere insieme le donne ucraine e russe nel portare la Croce durante la Via Crucis di venerdì al Colosseo". Insomma, la stessa nazione presieduta da Volodymyr Zelensky non vedrebbe di buon occhio la possibilità di equiparare le due nazioni, seppure in maniera metaforica, attraverso la rappresentazione ideata. E la "preoccupazione" sarebbe estesa anche al di fuori dei confini ucraini.

Un episodio che, in qualche modo, potrebbe alimentare i commenti che la stampa progressista ha già presentato sui giudizi e sul comportamento relativi alla guerra di papa Francesco, che da alcuni è considerato troppo "equidistante" tra le due parti in conflitto. L'ambasciatore ha comunque fatto presente che si sta "lavorando sulla questione, cercando di spiegare le difficoltà della sua realizzazione e le possibili conseguenze". Non è escludibile al momento che il programma possa dunque subire delle modifiche.

Nel frattempo, la Santa Sede continua il suo lavoro diplomatico per la pacificazione della guerra in Ucraina. Dopo l'apertura di Jorge Mario Bergoglio nei confronti di un viaggio a Kiev, è spuntata un'altra ipotesi: papa Francesco ed il patriarca ortodosso di Mosca Kirill potrebbero incontrarsi, nel mese di settembre e, in modo più specifico, nella città di Gerusalemme.

Sarebbe il secondo incontro dopo quello de L'Avana ma, anche in questa circostanza, è plausibile pensare che la diplomazia vaticana stia per mettere in campo anche un incontro con qualche autorità religiosa ucraina.

Il problema a breve termine, se vogliamo definirlo così, resta quello legato alla Via Crucis: l'Ucraina ha fatto intendere di non ritenere corretto quanto pensato e predisposto. Con ogni probabilità, arriveranno novità in merito nel corso delle prossime ore.

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