Cronache

L'Ue dice basta ai tatuaggi colorati

Con l'anno nuovo i tatuatori dovranno adeguarsi alle nuove severe regole imposte dall'Ue, che vieta l'utilizzo di ventisette pigmenti per i tattoo colorati

L'Ue dice basta ai tatuaggi colorati

Dal 4 gennaio 2022 gli amanti dei tattoo e gli operatori di settore dovranno dire addio agli inchiostri colorati. O meglio, a tutti gli inchiostri che contengono isopropanolo, un solvente che l'Ue ha deciso di vietare. In sostanza quasi tutti.

Le nuove severe regole imposte dell'Unione Europea, che scatteranno tra poche settimane, hanno ristretto l'utilizzo degli inchiostri utilizzabili sulla pelle in quanto potenzialmente dannosi, in grado di irritare gli occhi, seccare la pelle, causare danni al sistema nervoso e potenzialmente cancerogeni. Si salveranno solo il nero, il bianco e il grigio, in pratica gli unici colori che sono privi di isopropanolo. Il nuovo regolamento Reach approvato dalla Ue - articolo 75, comma 12 - rende di fatto illegali 4000 prodotti contenenti questo tipo di solvente e tra questi ci sono anche 27 pigmenti largamente utilizzati dai tatuatori di tutta Europa.

Una vera e propria rivoluzione - considerando che in Italia operano 5mila aziende e che il 13% degli italiani ha almeno un tatuaggio sulla pelle - che ha scatenato le proteste degli operatori di settore. Sostituire gli inchiostri con nuovi prodotti, che rispettano le nuove normative, non è così semplice e rapido. I pigmenti utilizzati per la realizzazione dei tattoo vengono prodotti principalmente in America. I fornitori d'oltreoceano non riusciranno a sostenere la produzione di nuovi inchiostri per far fronte all'urgenza del cambiamento previsto per gennaio. Inoltre, se di molte tinte esistono già dei sostituti legali, di alcuni colori - come per esempio il blu 15 e il verde 7 - non ci sarebbe un equivalente a norma di legge. Una situazione che rischia di fare scomparire dalla tavolozza dei pigmenti utilizzabili colori che in realtà sono ampiamente utilizzati.

Come se questo non bastasse, i nuovi prodotti surrogati non garantiscono una resa professionale in termini di stabilità e durata nel tempo, facendo scadere la qualità del risultato finale. Insomma, si prospettano tempi in chiaro scuro per gli appassionati di tatuaggi e tatuatori. Gli operatori del settore dovranno adeguarsi alle nuove normative, cambiando i propri prodotti, entro il 4 gennaio se non vorranno incorrere in sanzioni amministrative o addirittura nella chiusura dei locali. Un drastico cambiamento visto che il 60% delle sfumature utilizzate dai tatuatori professionisti sarà bandito e che comporterà un riassortimento completo degli inchiostri con ingenti spese da sostenere. Investimenti che potrebbero ripercuotersi sul tariffario per il clienti.

Dalla Germania e dall'Austria sono arrivate le prime pesanti proteste con tanto di interrogazione parlamentare a Bruxelles. "Dobbiamo buttare via tutto il materiale che abbiamo in negozio - ha spiegato il presidente dell'associazione tatuatori tedeschi, Urban Slamal - e la nuova legge è solamente precauzionale: non è affatto chiaro quanto siano effettivamente dannosi i singoli inchiostri per tatuaggi".

E mentre il tatuaggio rischia di diventare un bene di lusso, il Council of European Tattoo Associations ha dato il via a una petizione internazionale - Save the pigments - insieme a un'azione legale per chiedere all'Ue di concedere una proroga agli operatori.

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