E' dedicato a Francesco Totti, l'ultimo post pubblicato su Facebook da Oliviero Beha, il giornalista morto stasera, stroncato a 68 anni da una malattia. ''Se hanno fatto questo macello con #Totti, presumibilmente in grado di difendersi, figuratevi con gli altri - scrive Beha, linkando un suo articolo pubblicato sul 'Fatto' dal titolo 'La gestione-Totti. È autolesionismo' - il calcio italiano è una landa opaca in cui competenze, sentimenti, emozioni, denaro, denaro, denaro finiscono in un buco nero in cui è difficile distinguere qualunque cosa''. Giornalista, scrittore, autore televisivo e radiofonico, era nato a Firenze, il 14 gennaio del 1949. Ha iniziato la carriera giornalistica, occupandosi di sport, a Paese Sera, per poi passare a Repubblica che lasciò a inizio anni Ottanta. Ha lavorato in Rai e continuato a scrivere su fino all'ultimo. E' stato inoltre autore di testi teatrali, di numerosi saggi e raccolte di poesie, che hanno vinto diversi premi. Tra i libri pubblicati: 'Sono stato io' (Tropea Editore, 2004), 'Crescete & Prostituitevi' (Bur, 2005), 'Indagine sul calcio' (Bur, 2006, con Andrea Di Caro), 'Italiopoli' (Chiarelettere, 2007, prefazione di Beppe Grillo), 'Dopo di lui il Diluvio' (Chiarelettere, 2010), 'Il calcio alla sbarra' (Bur, 2011, insieme ad Andrea di Caro), 'Il culo e lo stivale' (Chiarelettere, 2012), 'Un cuore in fuga' (Piemme, 2014).
La notizia della morte è stata data al Fatto Quotidiano dalla figlia Germana, la quale ha spiegato che a portarlo via "è stato un male molto veloce". "Papà - ha aggiunto la figlia - se n'è andato abbracciato da tutta la sua grande famiglia allargata di parenti e amici"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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