L'università di Bologna in guerra coi fuori corso: vietato rifiutare i voti

Vietato rifiutare i voti bassi. L'idea è già stata accolta dalla facoltà di Medicina. Ma la polemica è dietro l'angolo. Che ne pensi? Di' la tua

L'università di Bologna in guerra coi fuori corso: vietato rifiutare i voti

È tempo di novità nel mondo della scuola. Novità che tirano da ogni lato. Ma che hanno come tema centrale sempre e comunque quello delle valutazioni. Pure se viste sotto prospettive differenti e divergenti.

Da una parte proposte come quella del liceo classico milanese Berchet, in campo per l'abolizione dei voti troppo bassi, quelli sotto il 4. Quelli che, a sentire il preside dell'istituto, non sarebbero altro che un'umiliazione per gli studenti, che dal crollo della media si riprendono solo con grandi difficoltà.

All'altro lato del ring idee come quella dell'Università di Bologna, che spinge per la riduzione degli studenti fuori corso, evidentemente troppi. E per farlo pensa ad abolire la possibilità di rifiutare i voti agli esami.

L'idea è semplice. Se oggi ogni studente ha la possibilità di non accettare il voto proposto dal professore, perché magari troppo basso, perché si punta a qualcosa di più per mantenere immacolato il proprio curriculum accademico, con questa nuova disposizione rifiutare un voto non sarà più possibile.

Diciotto hai preso? Diciotto ti tieni. A meno che tu non decida di abbandonare l'esame appena finita l'interrogazione e prima della dichiarazione del voto. L'obiettivo è una drastica riduzione del numero degli studenti fuori corso. La norma, anche se forse troppo drastica, punta a "dare una svegliata" a chi sui banchi degli atenei rischia di farci la muffa. E, sottolinea il Fatto Quotidiano, a ottenere maggiori finanziamenti per l'ateneo, soldi che vengono attribuiti in base al numero di studenti modello.

Ma potrebbe avere anche risvolti negativi. Per esempio per quegli studenti che puntano a mantenere una media alta. Per soddisfazione personale, per accedere a una scuola di specializzazione o anche per poter magari continuare a percepire una borsa di studio. E che quindi non possono permettersi scivoloni. Possibilità che hanno fatto sorgere qualche dubbio ai titolari di altre facoltà. Per esempio a Carla Giovannini, preside della facoltà di Lettere, che si è detta disposta a venire incontro alle esigenze degli studenti.

La norma fa insomma discutere.

Divide tra chi cerca di ridurre il numero degli studenti e chi invece fa notare anche i contro di un provvedimento in questo senso. È giusto eliminare la possibilità di rifiutare i voti all'esame? Dacci la tua opinione nel nostro sondaggio.

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