Di Maio sulla graticola per avere detto una banalità

Di Maio  sulla graticola per avere detto una banalità

Ci risiamo con le verità indicibili. Con le banalità che tutti pensano ma alle quali nessuno può dare fiato. Questa volta è stato il turno di Luigi Di Maio. Il vicepresidente della Camera - politico dalla non particolare audacia - ha osato dire che il 40 per cento dei criminali romeni vengono in Italia. Apriti cielo. Si sono rotte le cateratte dell'indignazione politicamente corretta e via con uno tsunami di critiche. Si sono mossi gli ambasciatori, le associazioni e i sacerdoti del buonismo accusando l'esponente grillino di fare torbida propaganda xenofoba.

Proviamo a mettere le cose al loro posto, sgombrando innanzitutto il campo dall'ombra del razzismo: non esistono popolazioni che delinquono più delle altre per questioni etniche e Di Maio poteva essere un po' più circostanziato nella sua dichiarazione. Ma ha detto una cosa vera, per una volta. La sua colpa è, semmai, averla detta con colpevole ritardo. Almeno rispetto a questo quotidiano e alla percezione di buona parte degli italiani. Nel 2013, proprio su queste pagine, in un articolo firmato da Giuseppe Marino e Fausto Biloslavo, si faceva notare come l'Italia esportasse in Romania aziende e importasse criminali. Dati alla mano. «Nel 2009 - scrivevamo - il ministro della Giustizia romeno, Catalin Preodiu, aveva fatto trapelare un dato allarmante: il 40% dei ricercati con mandato internazionale emesso da Bucarest si trovava in Italia». Dato rilanciato recentemente dal procuratore di Messina Sebastiano Ardita e prontamente raccolto da Di Maio.

I numeri più recenti spostano di poco la questione. Nel 2015 - secondo le statistiche Istat - sono stati denunciati 58.555 reati commessi da cittadini romeni. Nel 2008 erano 42.177. Solamente nel 2016 i cittadini di Bucarest hanno perso il primo posto nella classifica dei detenuti stranieri nelle nostre prigioni: secondo i dati del ministero della Giustizia - aggiornati al 31 marzo di quest'anno - i romeni in carcere sono 2.719, il 14,2 per cento del totale, preceduti solamente dai cittadini marocchini.

E quindi? Dove sarebbe lo scandalo? Non si può dire che il nostro Paese è un bengodi per criminali stranieri e in particolare romeni? A forza di inseguire le

fake news ci si dimentica di dire la verità. Forse i politici dovrebbero perdere meno tempo a mozzar lingue in nome del politicamente corretto e dedicarsi un po' di più ai problemi reali dei cittadini. Come la criminalità.

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