"I libri tengono compagnia in giorni così drammatici, nei quali le ore e i silenzi si dilatano. I libri sono capaci di consolare, di fronte alle angosce che tutti viviamo, e molti vivono purtroppo direttamente su se stessi e nella propria famiglia". Così Marina Berlusconi, in una lettera inviata al Corriere della Sera, parla del potere e del conforto dei libri in questa emergenza sanitaria nazionale del coronavirus che sta mettendo in ginocchio l'Italia e tutto il mondo.
Per il Belpaese sono giorni drammatici. L'ultimo bollettino dei contagiati e dei morti è straziante: nella giornata di ieri i decessi sono stati 465 e presto lo Stivale supererà la Cina nel numero delle vittime: nel Paese del dragone sono 3.249, qui 2.978.
Nella missiva indirizzata al direttore Luciano Fontana, la presidente del gruppo Arnoldo Mondadori Editor scrive: "I libri soprattutto aiutano a trovare le risposte alle mille domande che il mondo intero si pone, sulla nostra precarietà, sulla capacità di un microscopico virus di ribaltare in poche settimane conquiste che sembravano inscalfibili, su una globalizzazione che ha messo a disposizione di molti, come mai prima, i benefici dello sviluppo ma che ha un prezzo, e stiamo cominciando a pagarlo".
Il numero uno di Fininvest, dunque, pone una riflessione: "E se riuscissimo a far sì che questo flagello non lasci dietro di sé solo lutti, dissesti, dolore? Sembra addirittura irriguardoso, di fronte alla gravità della situazione, ragionare su questioni che vadano al di là del terribile conteggio delle vittime e dei danni devastanti che il virus sta provocando. Ma, da editore che ama il proprio mestiere, penso che chi ha deciso di dedicare ai libri la sua energia e la sua attenzione possa, forse debba, in un momento tanto drammatico offrire qualche spunto di riflessione".
Le certezze di tutti i giorni che si sono incrinate, l'incertezza assoluta sulle tempistiche di questa pandemia spaventa, così come pensare quale sarà il prezzo (alto) di tutto quello che stiamo vivendo. Prima o poi questo incubo finirà e quando l'allarme sarà rientrato probabilmente niente sarà più come prima, però – ammonisce ancora la figlia di Silvio Berlusconi – "è importante essere consapevoli che sta a noi fare in modo che non tutte le eredità di questo incubo siano negative […] Perché non approfittare di questi giorni così particolari per ripensare alla nostra visione della realtà, alla nostra scala di priorità? Del resto, più che una scelta, mi pare un passaggio inevitabile, di fronte a quel che sta succedendo".
E qui la parola d’ordine, insieme a responsabilità e solidarietà, è "essere umano", visto che l'imprenditrice – tra progresso tecnologico e scientifico – pone l'accento sulla centralità dell'uomo, "nonostante tutte le sue debolezze e tutti i suoi limiti, l'uomo con i suoi millenni di storia, di esperienze, di conoscenze, di capacità di leggere la realtà e di interpretarla. In una parola, l’uomo con la sua cultura". E a tal proposito, infatti, dice: "Credo che questa sciagura possa essere un’occasione per riflettere, e per far riflettere, sul nostro inesauribile bisogno di cultura e di lettura. Un bisogno che troppo spesso non è avvertito ma che resta vitale, perché è anche da esso che l'uomo ha sempre tratto le energie morali e intellettuali necessarie per superare pestilenze, guerre, calamità".
Marina Berlusconi, infine, chiosa così: "Non saranno certo i libri a salvare il mondo dal virus. E sono io la prima a rendermi conto che non dico le emergenze, ma anche i problemi sono oggi ben altri.
Ma se da questo incubo usciremo con qualche attenzione in più per la cultura, e con qualche buon libro in più sul comodino, credo che potremo avere fondamenta ancora più solide per ricostruire sulle macerie di questo disastro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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