Un masso(ne) sulla democrazia

Un masso(ne) sulla democrazia

Oggi in Sicilia è stata scritta una pagina nera per la democrazia e la libertà d'associazione nel nostro Paese. La legge votata ed approvata dall'Assemblea regionale siciliana, che prevede l'obbligo per i parlamentari eletti di dichiarare la propria appartenenza alla massoneria, è qualcosa di mostruoso sul piano giuridico e morale. Si tratta di un provvedimento molto grave e pericoloso, perché viola norme costituzionali ed europee e mina palesemente alla base la libertà di ogni individuo. Desta meraviglia che un così aggressivo e discriminatorio atto legislativo sia stato avallato anche da forze e partiti che hanno sempre affermato la loro laicità nel pieno rispetto della Costituzione repubblicana. Ricordiamo che già nel 2007 la Corte europea dei diritti dell'uomo aveva condannato lo Stato italiano dando ragione al ricorso presentato dal Grande Oriente d'Italia (!) nei confronti di una legge della Regione Friuli-Venezia Giulia che fissava regole e norme per le nomine a cariche pubbliche, prevedendo che chi avesse voluto fare attività politica doveva dichiarare l'appartenenza a società segrete di tipo massonico. Stavolta la Sicilia ha voluto superare ogni limite del diritto e del buonsenso.

Esorto i liberi muratori del Grande Oriente d'Italia a percorrere tutte le vie legali necessarie perché un simile provvedimento, che ghettizza e marchia in modo inqualificabile e pretestuoso i massoni, venga rimosso ripristinando il necessario e ineludibile diritto alla libertà di ogni cittadino di fare parte di qualsiasi associazione.

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