Il metodo Casalino per distrarre gli italiani

È il codice Rocco. Non quello dell'inarrivabile giurista che riformò il sistema penale ai tempi del Duce, ma quello scintillante e ammiccante brevettato, nella buca di Palazzo Chigi, dal gran Suggeritore, Rocco Casalino

Il metodo Casalino per distrarre gli italiani

È il codice Rocco. Non quello dell'inarrivabile giurista che riformò il sistema penale ai tempi del Duce, ma quello scintillante e ammiccante brevettato, nella buca di Palazzo Chigi, dal gran Suggeritore, Rocco Casalino. Che dalla sua postazione invisibile ma strategica detta il ritmo al premier. Il codice naturalmente è in linea con questi tempi sincopati e accelerati in cui la realtà scappa via tutti i giorni. E così il gran Visir non ha scritto un poderoso tomo, come il suo illustre precedessore una novantina di anni fa, ma ha concentrato i suoi studi brillanti, con tanto di gavetta al Grande Fratello, in una massima: dare ogni giorno ai giornalisti la pappa pronta. La giusta dose. Lo spunto per il pezzo di quel pomeriggio. Tanto il falò dell'informazione brucia in fretta, molto in fretta, qualunque novità e così le prue delle redazioni punteranno presto verso nuovi lidi.

A spiegare questa filosofia è un'anima irrequieta ma di peso della diaspora grillina, l'ex ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti che in un'intervista a Giulio Gambino per tpi.it traduce così il codice Rocco: «Casalino è il grande ideatore di questo sistema. Ha sempre detto: non conta quello che fai, conta quello che dici. Mi diceva: Lorenzo, i giornalisti hanno 48 ore di memoria, dopodiché gli devi dare altro da dire. È per questo che si fanno gli stati generali e poi task force come quella che ha prodotto il piano Colao».

L'importante è abbagliare, riempire la pancia, vorace ma poco selettiva, dei cronisti e poi spostarsi altrove. Una tecnica che il gran Comunicatore sembra aver applicato anche a se stesso, o ai propri guai, veri o presunti che siano. Il fidanzato, ormai ex anche se nel disincantatissimo Palazzo si sussurra che la coppia non sia scoppiata, perde al trading on line una piccola fortuna, stimata 150mila euro, e mette in imbarazzo, anzi in difficoltà il suo compagno, accreditato ai piani alti delle istituzioni. Anche perché una segnalazione arriva all'Antiriciclaggio della Banca d'Italia. E allora il menu di giornata prevede una confessione liberatoria di José Carlo Alvarez, raccolta ieri da Repubblica. Meglio prevenire che tamponare spifferi. E gettare nella grande vasca qualcosa di colorato che attiri il branco dei media. «Sono pulito - spiega il palestratissimo cubano - e con Rocco sono stato chiaro: Se vogliono indagare, amore, che indaghino pure. Io l'unica cosa che ho fatto è stato perdere i miei risparmi: 18mila euro». Più 20mila euro di un prestito avuto prima del lockdown per aprire un ristorante. Poca cosa rispetto alla movimentazione di 150mila euro, sbandierata dalla Verità. «Abbiamo contato i movimenti - prosegue Alvarez - e non superano, per tutto l'arco di tempo, i 90mila euro. Sono stato contattato da un broker che mi ha detto di investire in petrolio perché il prezzo stava scendendo e presto sarebbe risalito».

Risultato: il disastro finanziario e la conclusione della relazione: «Ormai è finita al 100 per cento. Questa bomba mediatica ha scatenato fra noi litigi su litigi».

Sosteneva Dostoevskij, che se ne intendeva: il verosimile è più vero del vero. Bisogna essere pronti. Placare la curiosità e poi, al momento giusto, pilotarla altrove. Il resto non conta. «Io me ne andrò - è la morale ingenua, lacrimosa e quasi deamicisiana - mentre Rocco resta qui, a pagarne le conseguenze». Rocco che in questi mesi al verde ha passato a José anche i soldi da spedire alla madre in quel di Cuba. E dunque, par di capire, ha fatto davvero la sua parte.

«Casalino - riflette Fioramonti - ha capito bene come funziona in Italia». Non ti giudicheranno dal curriculum o dalla fedina penale ma dalla capacità narrativa, dalla forza seduttiva delle parole, messe in fila sul binario del racconto.

È il codice Rocco, un manuale sempre aggiornato e adattabile anche ai tempi burrascosi della crisi e dell'emergenza sanitaria. Tante cartoline per offrire un calendario dell'Italia con i colori giusti, il cielo non troppo scuro, niente sbavature o sfumature fuori contesto.

«I giornali - è la chiusa di Fioramonti - devono fare anche gossip politico

dove Casalino sguazza. Lui è bravissimo su questo. Ma l'Italia non la migliori così». Però puoi andare lontano. Molto più di quello che noi tutti avremmo scommesso all'inizio. Quando Rocco scese nella buca di Palazzo Chigi.

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