Cronache

L'ultima follia di Lerner: "Un bollino sugli ospiti tv pagati"

La strana idea dell'ex conduttore dopo il caso Orsini: "Non sarebbe male se un bollino segnalasse al telespettatore chi è l'ospite retribuito e chi il volontario". Ma l'ipotesi, per quanto artificiosa, fa sorridere

L'ultima follia di Lerner: "Un bollino sugli ospiti pagati"

Il caso Orsini ha aperto una crepa. Le polemiche sul "contratto da circa 2mila euro a puntata" per la presenza del professore Luiss a Cartabianca hanno ottenuto un effetto: il dietrofront della Rai, che proprio stamane ha comunicato la decisione di non dar seguito a quell'accordo. Prima che il servizio pubblico interevenisse sulla questione, però, la vicenda aveva alimentato un certo dibattito (per la verità non del tutto inedito) sull'opportunità di dare spazio in tv a ospiti retribuiti. Sull'argomento è intervenuto pure Gad Lerner, che quando si tratta di pontificare è sempre pronto a dire la sua.

Il giornalista ed ex conduttore di talk show se n'è uscito con una proposta piuttosto surreale, per quanto forzata e macchinosa nell'applicazione: contrassegnare gli ospiti in base al loro trattamento economico o alla loro presenza a titolo gratuito. "Quando facevo i talk show non pagavo gli opinionisti: venivano per passione a spiegare le loro idee. I tempi cambiano", ha esordito Lerner in un tweet, alludendo chiaramente alle recenti polemiche sul caso del professor Orsini. Poi Gad è andato al sodo e ha lanciato la proposta: "Non sarebbe male se un bollino segnalasse al telespettatore chi è l'ospite retribuito e chi il volontario. Viva la libertà d'opinione, viva la trasparenza".

Nel suo tweet, il giornalista non ha specificato se l'ipotetico contrassegno dovrebbe valere solo per il servizio pubblico o anche per le emittenti private. In ogni caso, la sola eventualità appare bizzarra: immaginare lo schermo televisivo puntellato da bollini, in base all'opinionista di turno e al suo possibile cachet, fa sorridere. Ci chiediamo a questo punto se nel Gad pensiero i distintivi debbano variare anche in base alle possibili differenze di importo tra un ospite e l'altro. Una simile operazione di trasparenza risulterebe se non altro artificiosa all'interno di una diretta televisiva.

Qualcuno, peraltro, ha fatto notare al giornalista libanese che la qualità di un ospite e la bontà delle sue idee non sono necessariamente compromesse da un eventuale compenso ricevuto. E lui: "Non dubito dell'onestà intellettuale di chi viene retribuito. Ma è sempre interessante distinguere una prestazione retribuita da un contributo volontario quando nel libero confronto si delineano le parti in commedia". A fronte della sua proposta, rispondendo agli utenti social, Lerner si è in parte contraddetto, passando dall'iniziale biasimo sui "tempi che cambiano" a una linea più morbida. E, nel caso, redditizia. "Non chiedo nessun fee quando vado ospite ai talk show.

Magari in futuro cambierò idea", ha chiosato Gad, assicurando di informare il pubblico nell'eventualità.

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