Coronavirus

Via di mezzo inevitabile, ma anche inapplicabile

L'accordo per la riapertura con coprifuoco alle 22 è ovviamente un fatto politico e non scientifico (il virus non ha l'orologio).

Via di mezzo inevitabile, ma anche inapplicabile

L'accordo per la riapertura con coprifuoco alle 22 è ovviamente un fatto politico e non scientifico (il virus non ha l'orologio). Evidente che in un governo di coalizione impura si debba trovare un punto di equilibrio. Lega e Forza Italia erano per riaperture più spinte, le sinistre e i Cinque Stelle per chiusure più rigide. Morale, si riapre ma solo fino alle 22, il che - più che accontentare qualcuno - scontenta tutti i partiti.

Si poteva fare diversamente? Politicamente forse no, ma non mi pare un grosso problema. Primo perché se la situazione dei contagi migliorerà è già deciso che le maglie si allenteranno, secondo perché siamo di fronte a una regola sostanzialmente inapplicabile. Io, per età e ruolo, farò il possibile per ubbidire all'ordine, ma escludo che alle 21,30 le città popolate da migliaia di persone in giro per ristoranti, bar e locali aperti, con cielo e aria primaverile, come per incanto si spopoleranno. Non accadrà, ci scommetto, e non ci sarà controllo in grado di riportare ordine e disciplina: lo Stato, al di là di qualche azione dimostrativa a favore di telecamera, non ha uomini e mezzi per farlo e comunque il compito della polizia è di proteggerci dai criminali, non da noi stessi. O si chiude o si apre, la via di mezzo non funziona, non può funzionare.

Pensiamo davvero che i giovani rinuncino alla pomiciata del dopo birra e pizza? Che gli adulti si alzino dal ristorante con mezzo boccone in bocca e l'altro mezzo ancora nel piatto perché altrimenti sforano il limite delle ore 22? Un conto è scovare l'unico ristorante aperto in epoca di ristoranti chiusi, altro è controllare che tutti, ma proprio tutti i ristoranti chiudano esattamente e perfettamente alle 22. E poi figuratevi le discussioni e le risse tra forze dell'ordine, clienti e ristoratori infastiditi, se non imbufaliti, dai controlli e dalle lunghe procedure di identificazione.

Non c'è come imporre una regola inapplicabile per incentivare a non rispettarla. Salvini stia tranquillo, non c'è alcuna urgenza di fare cadere il governo: la maggior parte dei ristoratori e degli italiani come al solito in qualche modo si arrangerà e la sinistra di governo dovrà prenderne atto.

È un meccanismo che ben conosciamo.

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