Cronache

Michele Santoro: "Abbiamo tutti qualcosa in comune con Giardiello"

"In quell'attentatore vedo un punto in comune con tutti - dice Santoro - almeno per quanto riguarda il rispetto della legge"

Michele Santoro: "Abbiamo tutti qualcosa in comune con Giardiello"

"Siamo tutti come Claudio Giardiello". L'ultima sparata di Michele Santoro, in apertura di puntata a Servizio Pubblico su LA7, tocca inevitabilmente la strage compiuta da Claudio Giardiello. Santoro prima se la prende con la tecnologia: "Viviamo in un mondo dominato dalle piazze virtuali cariche di odio, nelle quali l'ultimo coglione ci descrive un mondo invaso dai rom e dagli immigrati". E poi lo strano paragone: "In quell'attentatore vedo un punto in comune con tutti - dice Santoro - almeno per quanto riguarda il rispetto della legge. Vediamo morire giovani per strada e tanti delitti rimangono impuniti, parcheggiamo in seconda fila, evadiamo le tasse, costruiamo abusivamente, disprezziamo gli immigrati. Che sono sempre pochi quando c'è da sfruttarli".

Poi tira in mezzo Renzi perché "anche lui un attentatore "della legge" quando si affretta a confermare Giovani De Gennaro alla presidenza di Finmeccanica dopo la sentenza della Corte europea sulle violenze della Polizia italiana nella scuola Diaz durante il G8 di Genova. La sentenza - ha aggiunto Santoro - ha detto che la polizia è stata omertosa nella ricerca della verità.

Allora noi i mostri li riconosciamo da lontano, ma non quando vivono in mezzo a noi".

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