Coronavirus

Migranti infetti, accuse al governo: "Polizia esposta ai contagi"

Dopo lo sbarco a Roccella Jonica, 25 poliziotti in quarantena. L'Fsp: "Gestione insostenibile. Vanno bloccati gli sbarchi"

Immagine di repertorio
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Non si placa la polemica dopo lo sbarco di migranti positivi in Calabria. Alle proteste di piazza andate in scena domenica scorsa, ora si aggiungono le grida di allarme delle forze di polizia chiamate a gestire l'afflusso di stranieri sulle coste italiane. "La situazione è diventata insostenibile anche per noi", dice al Giornale.it il segretario nazionale della Federazione Sindacale di Polizia, Giuseppe Brugnano, rivelando che almeno 25 agenti sono costretti alla quarantena dopo essere stati a contatto con gli stranieri infetti. "Il tutto davanti al silenzio assordante del ministro Lamorgese".

La crisi inizia nella notte tra venerdì e sabato, quando 70 migranti in arrivo dal Bangladesh approdano a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria. Si tratta di uno di quegli sbarchi fantasma che in queste ore stanno preoccupano il Viminale. A differenza dei salvataggi operati dalle Ong, infatti, gli approdi autonomi rendono più complicato controllare la presenza di eventuali positivi al coronavirus e applicare le misure di quarantena. Tra i 70 bengalesi arrivati in Calabria, 28 sono risultati positivi asintomatici: otto sono stati alloggiati a Bova Marina, mentre cinque minori non accompagnati sono rimasti a Roccella. Ma quanto 13 di loro sono stati trasferiti ad Amantea, in provincia di Cosenza, è subito esplosa la rivolta dei residenti: alcuni si sono sdraiati lungo la Statale 18 per impedire l'ingresso degli autobus in paese, per strada è salita la tensione e alla fine è stato necessario l'intervento dell'esercito per sedare gli animi. Il centro di prima accoglienza scelto per garantire la misura della quarantena è presidiato 24 ore su 24 dalle forze dell'ordine. "Lo Stato ha il dovere morale di proteggere chi ha lottato contro il virus", ha detto la governatrice Jole Santelli. La Regione ha chiesto al governo di intervenire, minacciando altrimenti di "chiudere i porti" in autonomia.

A dirsi preoccupati sono anche i sindacati di polizia. "Dopo lo sbarco di Roccella Jonica sono 25 i colleghi del Commissariato di Siderno e della Questura di Reggio Calabria in quarantena e a loro si aggiungono altri esponenti delle Forze dell’Ordine - spiega Brugnano all'Agi - Non possiamo essere noi a pagare un prezzo così alto”. Il poliziotto, consigliere comunale a San Luca, esprime anche "comprensione nei confronti di quei cittadini che hanno dovuto fare i conti con l’arrivo dei migranti positivi nel pieno della stagione estiva".

“Abbiamo l’impressione che il Governo nazionale – aggiunge Brugnano – non abbia piena consapevolezza della eccessiva esposizione a cui sono costretti i componenti delle forze di polizia.

Dopo la quarantena per i colleghi di Siderno e della Questura, infatti, alcuni uffici sono praticamente paralizzati a causa delle numerose assenze, mentre i colleghi del Commissariato di Condofuri sono impegnati nella sorveglianza dei migranti positivi ospitati a Bova Marina. Una realtà che pone in maniera drammatica il tema della tutela per gli operatori di sicurezza". La Fsp chiede quindi di metere in atto scelte politiche per "difendere i confini meridionali dell’Europa, bloccando gli sbarchi fino alla fine dell’emergenza pandemica". Altrimenti il rischio, conclude Brugnano, "è una sovraesposizione degli operatori di polizia con gravi ripercussioni per l’apparato sicurezza, considerato anche l’impegno quotidiano che dedichiamo nella lotta alla ‘ndrangheta”.

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