Migranti, Madrid ora insiste: "Barca fa rotta su Lampedusa"

Il braccio di ferro tra Spagna, Italia e Malta per la sorte di 12 migranti salvati da un peschereccio iberico nelle acque libiche prosegue. Giovedì scorso l'imbarcazione spagnola aveva tratto in salvo i migranti proprio davanti alle motovedette libiche che erano intervenute per recuperare le persone che si erano gettate in mare.

Ma dopo il salvataggio da parte del peschereccio spagnolo le autorità di Madrid avevano accusato Roma e la Valletta di aver chiuso i porti per lo sbarco. Inoltre, sempre Madrid, ha tentato di contattare i libici per riportare i migranti al punto di partenza. Le autorità libiche hanno però risposto "picche" e di fatto adesso l'imbarcazione si trova nel Mediterraneo nell'attesa di indicazioni per un porto di approdo. Adesso gli spagnoli avrebbero nuovamente messo nel mirino l'Italia chiedendo a Roma di farsi carico dello sbarco: "Il governo spagnolo ha avviato le pratiche con i governi di Italia e Malta, le cui coste sono vicine a dove si trova l'imbarcazione, con l'obiettivo di favorire una soluzione alternativa, rapida e soddisfacente" per accoglierli, spiega in una nota la vice premier spagnola Carmen Calvo, riferendo che davanti al peggioramento delle condizioni meteo l'imbarcazione si è diretta verso Lampedusa.

Il peschereccio dunque sta facendo rotta sull'Italia. Martedì il capitano di 'Nuestra Madre Loreto', Pascual Durá, aveva detto che l'Italia e Malta gli avevano rifiutato l'ingresso nei loro porti. Secondo il capitano, i migranti a bordo del suo peschereccio "diventano molto nervosi e isterici quando sentono la parola 'Libia'". "Se andiamo verso la Libia rischiamo un ammutinamento", avverte. Ma a quanto pare di ingresso in un porto spagnolo non se ne parla.

Madrid e il premier "buonista" Pedro Sanchez avrebbero già abbandonato la politica dell'accoglienza messa in atto con l'apertura del porto di Valencia all'Aquarius. Adesso Madrid "chiude" pure i suoi porti e cerca di "aprire" quelli di Malta e Italia.