Cronache

Migranti, 800 sbarchi a Lampedusa. E un barcone si ribalta

Il sindaco Toto Martello: “Se vogliamo che il Mediterraneo non sia più un mare di naufragi e diventi un mare di pace, è necessario un intervento dell'Europa”

Migranti, 800 sbarchi a Lampedusa. E un barcone si ribalta

Continuano gli sbarchi di migranti a Lampedusa, in Sicilia. Un barcone che trasportava 90 persone è approdato a Cala Pulcini; in meno di un giorno sono arrivati sull’isola quasi 800 stranieri, rendendo ancora più drammatica la situazione nell’Agrigentino. Nell'hotspot di contrada Imbriacola sono circa mille gli ospiti, a fronte di una capienza di 192 persone. Intanto, due donne, soccorse durante il naufragio dell'imbarcazione che si è ribaltata stanotte a circa quindici miglia da Lampedusa, sono entrate in travaglio e stanno per essere condotte a Palermo per il parto. "Fino ad ora sono 45 i migranti tratti in salvo - dice il sindaco di Lampedusa Toto Martello - ma sono in corso le operazioni di ricerca dei dispersi".

Secondo le prime notizie, sarebbero almeno 15 i migranti di cui non si sa più nulla. La motovedetta CP 324 della Guardia Costiera aveva recuperato 40 persone, mentre 7 erano state soccorse da quella della Guardia di Finanza V1102. Sono ancora in corso ricerche, che impegnano anche un elicottero del Secondo Nucleo Aereo Guardia Costiera di Catania. Il soccorso di questa notte, spiega la Guardia Costiera, è avvenuto al termine di"una giornata particolarmente intensa dal punto di vista operativo, per l'elevato numero di imbarcazioni con migranti segnalate nella giornata di ieri". Da una mappa elaborata e pubblicata su Twitter da Sergio Scandura, giornalista di Radio Radicale, è emerso che nella sola giornata di ieri oltre 750 persone hanno lasciato la Libia per attraversare il mare. Un esodo preoccupante, che conferma come il flusso migratorio dai Paesi del sud sia ormai molto difficile da controllare. Per questo le istituzioni, in particolare quelle locali, chiedono soluzioni strutturali e non interventi tampone, che non risolvono il problema.

"Gli strumenti predisposti dal Governo nazionale attraverso il ministero dell’Interno – continua il primo cittadino Martello – consentono, grazie anche alle navi quarantena, di gestire gli interventi di primo soccorso e di accoglienza, ma se vogliamo che il Mediterraneo non sia più un mare di naufragi e diventi un mare di pace, è necessario un intervento dell'Europa per agire sulle cause e sulla gestione dei flussi migratori nel loro complesso". Il sindaco conclude amareggiato: "Ancora un naufragio nel mare di Lampedusa, ancora un grido di dolore che dal Mediterraneo arriva al cuore dell'Europa.

Continuo a dire che i principi contenuti del Global Compact for Migration, il documento delle Nazioni Unite, dovrebbero essere un punto di riferimento per Roma e Bruxelles".

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