Sono numeri che fanno impressione, quelli relativi agli sbarchi di migranti sulle coste del Mezzogiorno. Numeri che ricordano quelli degli arrivi in Grecia dell'estate scorsa, quando ogni giorno sulle isole del Dodecaneso si riversavano migliaia di disperati, tutte le mattine.
Secondo una nota della Guardia Costiera di Roma negli ultimi due giorni sono state soccorse oltre 5600 persone, con l'impiego di mezzi della Marina militare, della Guardia Costiera e di alcune unità navali delle ong. Nella giornata di ieri sono stati salvati tremila migranti, in un totale di ventitrè diverse operazioni.
Questa mattina sono sbarcati al porto di Trapani 371 profughi, recuperati ieri nel Canale di Sicilia dalla nave "Dignity I", mentre a Palermo ne sono attesi altri 1300, tra cui 250 bambini non accompagnati. Per domattina alle 9 è inoltre previsto l'arrivo di altri 350 migranti al porto di Cagliari, trasportati dalla nave "Acquarius", battente bandiera di Gibilterra.
Sempre domattina a mezzogiorno mille migranti sono attesi nello scalo di Salerno. Ieri sera altri quattrocento erano arrivati nel porto siciliano di Pozzallo: 312 uomini, 61 donne e 29 bambini, 11 dei quali sono stati ricoverati in ospedale. A Lampedusa ne sono sbarcati infine 150, a bordo di due motovedette della capitaneria di porto.
La stragrande maggioranza di queste persone si sono imbarcate dalle coste della Libia, che come spiega l'ammiraglio Enrico Credendino in un'intervista pubblicata oggi su La Repubblica, rappresenta ormai "una nuova Somalia nel cuore del Mediterraneo".
"Solo con la stabilizzazione del Paese potremo bloccare i trafficanti - spiega l'alto ufficiale di Marina - Il nuovo governo sta facendo i primi passi in questa direzione e la rinascita della guardia costiera sarà un segnale importante. Nelle acque territoriali libiche, spiega, "applichiamo in maniera rigorosa il principio del 'non respingimentò e quindi i migranti non verranno riportati in Libia. La soluzione a lungo termine non potrà che essere un accordo globale tra Ue e Libia, ma prima è necessario che il Paese torni alla stabilità. Quello che va capito è dove porteremo gli scafisti presi nelle acque interne, perché bisogna definire bene il quadro legale e le condizioni di detenzione".
Complici le condizioni meterologiche favorevoli, è probabile che nelle
prossime ore gli sbarchi continuino ad intensificarsi. Nonostante gli sforzi del governo che, sotto elezioni, si preoccupa di minimizzare la portata di notizie così gravi: avete sentito per caso Renzi menzionare il tema?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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