A Modena arriva la pagella con le emoticon

Niente voti nel primo quadrimestre. Ai bambini è stata consegnata una scheda di autovalutazione, con le faccine. L'esperimento in due classi della scuola primaria

A Modena arriva la pagella con le emoticon

Addio ai voti in pagella. Adesso, al posto dei giudizi e delle valutazioni numeriche, arrivano le emoticon, le faccine gialle, che diranno ai bambini se sono stati bravi o meno nello svolgere il compito.

Succede, in via sperimentale, in due classi prime della scuola primaria Rodari di Modena. Proprio dallo scrittore che dà il nome all'Istituto avrebbe preso spunto il dirigente scolastico, che vorrebbe unire la tradizione della pagella, a un modo tutto nuovo di esprimere i voti. "Un modo per aiutare bambini e famiglie ad autovalutarsi- spiega il docente, secondo quanto riporta il Corriere della Sera- Non abbiamo abolito voti e pagelle". Le pagelle con le emoticon mirano a "un approccio più pedagogico, che va oltre la disciplina in senso stretto e coinvolge, soprattutto, il bambino in un confronto educativo. L'alunno in questo modo avrà maggiore consapevolezza di sé ed il primo quadrimestre, come indica il Ministero, sarà in primis formativo".

Al termine del primo quadrimestre, agli alunni di due classi prime dell'Istituto è stata consegnata una scheda con delle domande: "So scrivere le lettere?", "So scrivere i numeri da 1 a 10?", "Mi piace leggere" e altri quesiti simili. Sotto ad ognuna di queste frasi sono state disegnate tre emoticon, con tre diverse espressioni, che corrispondono a tre gradi di valutazione. Sarà compito dell'alunno, insieme ai genitori, completare questa sorta di pagella fai da te.

Per il momento, la scheda di valutazione con le faccine è ancora un esperimento e, per questo, è stato introdotto solamente in due classi prime della scuola primaria: "Le conclusioni- spiega il dirigente- le tireremo alla fine dell'anno scolastico, con tutto il corpo docente della scuola". L'idea si inserisce nell'ambito del progetto Oltre la disciplina, che mira a far capire l'importanza di un momento in cui si ascolta "come un figlio si percepisce". L'obiettivo era quello dell' autovalutazione ma, dato che i bimbi delle classi prime avevano appena iniziato la scuola "dovevano trovare un linguaggio semplice e immediato per rispondere alle domande. E abbiamo pensato agli emoticon".

Ma l'esperimento non sarà un addio

definitivo ai voti: "Le pagelle vengono consegnate regolarmente- precisa il docente- anche perché sono un obbligo di legge e alla fine dell’anno ogni alunno riceverà una valutazione articolata".

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