Cronache

Morta suicida Maura Viceconti, la fondista italiana più forte di sempre

L'avrebbe trovata impiccata a un albero del giardino il compagno, preoccupato non vedendola rientrare in casa. L'ex atleta azzurra, la più forte fondista italiana di sempre, aveva avuto un cancro al seno. Restano sconosciute le cause del suo gesto

Morta suicida Maura Viceconti, la fondista italiana più forte di sempre

Se n'è andata all'improvviso. E, a confermare la sua morte, ieri pomeriggio, sono stati i carabinieri. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, si sarebbe impiccata a un albero vicino alla sua abitazione di Chiusa San Michele, in val di Susa. È morta così, a 51 anni, Maura Viceconte, la fondista italiana più forte di sempre. Ex primatista italiana della maratona, medaglia di bronzo individuale ai Campionati Europei di Budapest e argento a squadre, arrivò dodicesima ai Giochi Olimpici di Sidney nel 2000.

L'allarme del marito

A preoccuparsi, per primo, ieri pomeriggio, è stato il compagno della sportiva, vedendola tardare. Subito dopo pranzo, l'ex atleta, infatti, era uscita di casa per buttare la spazzatura nei cassonetti. Non vedendola rientrare, dopo parecchio tempo, l'uomo l'aveva cercata. L'ha trovata impiccata a un albero del giardino. Per lei, inutile ogni tentativo di soccorso.

Sconosciute le ragioni

I carabinieri di Susa non hanno trovato messaggi o biglietti con spiegazioni legate al suicidio. Il suo ex allenatore, Renato Canova, avrebbe riferito "di preoccupazioni sul lavoro e di una personalità complessa". La maratoneta lavorava, da sempre, alla Savio, una grossa azienda di accessori per serramenti che, durante la sua carriera sportiva, l'aveva "sponsorizzata", permettendole di allenarsi. Viceconte era, infatti, una delle poche atlete azzurre di alto livello a non aver mai fatto parte di un gruppo sportivo militare. La Savio, di recente, aveva attraversato un periodo di forte crisi e di ridimensionamento del personale, ma il posto di lavoro dell'atleta non sembra essere stato messo in discussione.

Chi era l'atleta

Poche ore dopo l'accaduto, a rendere nota la sua scomparsa è stata anche la Federazione Italiana di Atletica Leggera, con un commento: "Un colpo di scena che non ci si aspettava. Donna di genuinità e sensibilità non comuni, sul finire degli anni '90, inizio anni 2000, aveva avuto un crescendo agonistico davvero importante, spostando in avanti il limite del mezzofondo prolungato italiano: tant'è vero che il suo nome figura ancora nell'albo dei primati italiani accanto alla specialità del 10mila metri (31:05.57 realizzato nel 2000 a Heusden)". Sportiva di spessore, fu bronzo agli Europei di Budapest 1998, oltre a detenere tuttora il primato nazionale dei 10mila metri, Viceconte, negli anni, è riuscita a imporsi in diverse maratone di rilevo. Come Venezia, Montecarlo, Carpi, Roma, Vienna, Praga e Napoli.

L'ultimo documentario

A fine novembre, era stato presentato il docufilm su di lei, "La vita è una Maratona. La corsa il mio modo di vivere", in occasione del suo 50° compleanno. In quella circostanza aveva dichiaratio: "Ora che il progetto è concluso, vorrei che questo racconto possa diventare uno stimolo e una spinta per i giovani a intraprendere la strada della corsa e dello sport, in generale".

Per la Fidal, qualcuno raccoglierà la sua eredità "anche se, al momento, a prevalere è un senso di tristezza infinita".

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