Morto Angelo Guglielmi, guidò Rai3 lanciando programmi di successo

Dall'insegnamento alle scuole medie al concorso vinto in Rai. Ideò alcuni grandi sceneggiati, negli anni Sessanta, poi divenne dirigente. Rilanciò Rai 3 negli ascolti, sfornando diversi programmi apprezzati dal pubblico

Morto Angelo Guglielmi, guidò Rai3 lanciando programmi di successo

Lo storico direttore di Rai 3 Angelo Guglielmi è morto all'età di 93 anni. Critico letterario, saggista e giornalista, diresse la terza rete di viale Mazzini Dal 1987 al 1994, lanciando diversi programmi di successo oltre che personaggi come Corrado Augias, Serena Dandini, Fabio Fazio, Piero Chiambretti, Giuliano Ferrara, Daniele Luttazzi, Franca Leosin e Michele Santoro.

Nato ad Arona (Novara) nel 1929, dopo la laurea in Lettere conseguita a Bologna insegnò alle scuole Medie. Poi vinse un concorso nel 1954 e iniziò la sua lunga carriera in Rai. Negli anni Sessanta ideò alcuni sceneggiati di successo, avvicinando la cultura e la storia a tutti gli italiani: "Vita di Michelangelo", "Vita di Dante", "Vita di Cavour".

Tra i programmi che lanciò per la Rai si ricorda "Bontà loro", condotto da un giovane Maurizio Costanzo. Prima di dirigere Rai3 guidò il Centro di produzione Rai di via Teulada. Sotto la sua direzione Rai 3 sfornò diversi programmi di successo: Telefono giallo, Samarcanda, Linea rovente, Un giorno in pretura, La Tv delle ragazze, Blob, Chi l’ha visto?, Mi manda Lubrano (poi divenuto Mi manda Raitre), Io confesso, Magazine 3, Avanzi, Ultimo minuto, Quelli che il calcio (passato nel 1998 su Rai2), Da Storia Nasce Storia, Tunnel e Storie maledette.

Scrisse per Paese Sera e il Corriere della Sera, l'Espresso oltre che su diverse riviste letterarie, e fondò Gruppo 63, un collettivo letterario con Umberto Eco ed Edoardo Sanguineti.

Dal 1995 al 2001 Guglielmi fu anche presidente e amministratore delegato dell’Istituto Luce. Dal 2004 al 2009 venne chiamato da Sergio Cofferati nella giunta comunale di Bologna in qualità di assessore alla cultura.

Pur essendo sempre stato di sinistra finì sotto accusa per "concorso esterno in berlusconismo", come amava ricordare scherzando. L'accusa era quella di aver favorito la vittoria del Cavaliere nel 1994, con la sua tv del sorriso, Rai 3, considerata "speculare a Berlusconi" tanto da aver "pervertito la verità". Repubblica fu durissima: "Rai3 è tra i principali motivi della disfatta".

Giuliano Ferrara scrisse

questo di Guglielmi alla fine della sua esperienza a Rai 3: "Era un eterodosso, infatti l’Ulivo così liberal la prima cosa che fece quando prese il potere fu di ammazzarlo, televisivamente parlando, e metterlo in pensione".

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