Coronavirus

Privati precettati e requisizioni. Il nuovo piano anti-coronavirus

Obblighi per i privati, requisizioni, protezioni, quarantena, pensionati, laureati e presidi: arruolati decine di medici e infermieri militari

Privati precettati e requisizioni. Il nuovo piano anti-coronavirus

Dare una risposta alle urgenze sanitarie ricorrendo a concessioni senza limiti: il maxi decreto del governo per fronteggiare l'emergenza Coronavirus va in tal senso. Per il personale sanitario sono previsti incentivi come riconoscimento per l'immane sforzo che stanno mettendo nonostante siano sottoposti a una pressione estrema. Le strutture private non convenzionate dovranno mettere a disposizione personale, locali e strumenti; inoltre le Regioni potranno sottoscrivere contratti anche con strutture private non accreditate col Servizio Sanitario Nazionale, trascurando le eventuali mancanze di requisiti, qualora non dovessero raggiungere l'obiettivo dell'aumento dei posti in terapia intensiva e nelle unità operative di malattie infettive.

Nella bozza si legge che le prestazioni rese sono remunerate dalle Regioni richiedenti "corrispondendo al proprietario dei beni messi a disposizione, una somma di denaro a titolo di indennità di requisizione". La protezione civile potrà requisire i dispositivi di protezione individuale in qualsiasi momento e a chi ritiene opportuno. Ai prefetti è stata conferita la possibilità di requisire le strutture alberghiere per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria, in isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare.

Protezioni e quarantena

Niente obbligo della certificazione CE per le mascherine: i produttori dovranno autocertificare la conformità alla normativa vigente sugli standard di sicurezza. Il tutto sotto la propria responsabilità. L'Istituto superiore di sanità entro 15 giorni dalla acquisizione dell'autocertificazione dovrà effettuare le verifiche del caso.

Sempre nell'ambito dell'emergenza Coronavirus non si applicherà la misura della quarantena con sorveglianza attiva a chi opera nei settori delle imprese "indispensabili alla produzione dei farmaci e dei dispositivi medici e diagnostici", neanche se siano stati in stretto contatto con casi confermati Covid-19. Si ricorrerà alla quarantena solamente se risulteranno positivi e sintomatici.

La sanità militare

Si prevede poi l'arruolamento temporaneo di medici e infermieri militari per un anno: come riportato da Il Fatto Quotidiano, potranno essere arruolati 120 ufficiali medici (con il grado di tenente di tenenti) e 200 sottufficiali infermieri (con il grado di tenente di marescialli) che non abbiano più di 45 anni e che siano laureati e abilitati in medicina o in infermieristica. È stata inoltre stanziata la somma di 34,6 milioni di euro con l'intento di potenziare i servizi sanitari militari e di acquistare i dispositivi medici e presidi sanitari "mirati alla gestione dei casi urgenti e di biocontenimento per il 2020". Contestualmente è stato specificato che lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze è autorizzato "alla produzione e distribuzione di disinfettanti e sostanze ad attività germicida o battericida, nel limite di spesa di 704.000 euro".

Dirigenti medici e sanitari, personale del ruolo sanitario del comparto sanità e operatori socio-sanitari si potranno tenere in servizio anche "in deroga ai limiti previsti per il collocamento in quiescenza". L'arruolamento eccezionale nel corso dell'emergenza Coronavirus prevede che le qualifiche professionali sanitarie conseguite all'estero si potranno riconoscere; la laurea in medicina varrà anche come abilitazione.

I presidi

In deroga alle disposizioni, delle leggi regionali, dei piani regolatori e dei regolamenti edilizi locali potranno essere eseguite "le opere edilizie strettamente necessarie a rendere le strutture idonee all’accoglienza e alla assistenza". Esse si potranno realizzare negli ospedali, nei policlinici universitari, negli istituti di ricovero e cura "a carattere scientifiche nelle strutture accreditate ed autorizzate".

I lavori possono essere iniziati contestualmente alla "presentazione della istanza o della denunzia di inizio di attività presso il comune competente".

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