Cronache

Mottarone, annullati i domiciliari per due imputati

Mottarone, la Cassazione annulla i domiciliari per due imputati Nerini e Perocchio: le motivazioni saranno depositate nei prossimi 30 giorni

Mottarone, annullati i domiciliari per due imputati

La corte di Cassazione ha deliberato l'annullamento, con rinvio a una nuova sezione del tribunale del riesame di Torino, del provvedimento col quale lo scorso ottobre era stato accolto il ricorso della procura di Verbania. La procura chiedeva gli arresti domiciliari per Luigi Nerini ed Enrico Perocchio, due degli indagati per la tragedia del Mottarone.

Entrambi, rispettivamente il gestore della funivia e il direttore d'esercizio, risultano indagati per il terribile incidente che provocò la morte di 14 persone lo scorso 23 maggio 2021. Le motivazioni di tale annullamento saranno rese pubbliche entro 30 giorni, anche se, come spiegato nel corso di un'intervista concessa all'AdnKronos dalla procuratrice di Verbania Olimpia Bossi,"il quadro accusatorio regge".

"In attesa delle motivazioni della Cassazione, bisogna distinguere le due posizioni", puntualizza la procuratrice, che da quasi un anno si occupa di coordinare l'inchiesta relativa alla tragedia della funivia del Mottarone. "Per quanto riguarda Enrico Perocchio", ovvero il direttore di esercizio della funivia,"la Cassazione, rinviando per la sola rivalutazione del tipo di misura cautelare da applicare, ha di fatto confermato il quadro indiziario e ha dato esito positivo alla nostra impostazione". Leggermente differente il discorso relativo a Luigi Nerini, vale a dire il titolare della concessione dell'impianto, per il quale la Suprema corte ha deliberato un annullamento con rinvio. "Anche in questo caso il quadro indiziario regge", precisa Olimpia Bossi, "altrimenti ci sarebbe stato un annullamento senza rinvio". Il prossimo passo, uno di quelli ritenuti fondamentali per andare in fondo alla vicenda, è quello relativo all'esito delle perizie, il cui deposito è in calendario per il prossimo 30 giugno. "Tra poco ci aspetta un brutto anniversario", dichiara in conclusione la procuratrice di Verbania, "speriamo che la tempistica delle perizie sia rispettata".

Venerdì si era tenuta l'udienza per discutere il ricorso delle difese contro la decisione dei giudici torinesi di ribaltare l'ordinanza con cui il gip di Verbania Donatella Banci Buonamici (lo scorso 29 maggio) aveva respinto la richiesta di convalida del fermo per i due e per il capo servizio Andrea Tadini, così come la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura (tranne che per Tadini, finito ai domiciliari).

I pm avevano poi deciso di impugnare il provvedimento del gip, e lo scorso ottobre il Riesame aveva rilevato l'esistenza delle esigenze cautelari, disponendo i domiciliari sia per Nerini che per Perocchio. A tale decisione ha fatto seguito il ricorso in Cassazione delle difese dei due contro tale ordinanza.

Tuttavia, a differenza di Tadini, arrestato e poi tornato libero per decorrenza dei termini, ai due imputati non è mai stata applicata alcuna misura cautelare.

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