Multa da 3mila euro per la pipì in strada. Il papà: "È assurdo"

Genova, il papà del liceale multato per aver fatto pipì in strada attacca: "Ha sbagliato, ma è assurdo che si siano presentati a casa mia"

Multa da 3mila euro per la pipì in strada. Il papà: "È assurdo"

Diecimila euro di multa per aver fatto la pipì non son facili da digerire. Soprattutto se si è costretti a pagare per gli errori del figlio, beccato a espletare i bisogni fisici nel centro storico di Genova alle tre di notte. Quel muro fuori da una birreria non era esattamente un bango, e così è scattata la sanzione disciplinare.

È stato il signor Giorgio a segnalare l'accaduto ai giornali. Ed ora ha deciso di venire allo scoperto: "uardi, volevo metterci una pietra sopra, pagare e non pensarci più - ha detto al Corriere - Ma alla fine non ho resistito e l’ho raccontato a un amico giornalista...Quando ho letto quella cifra ho pensato: si sono sbagliati. Non ci volevo credere". Il verbale è stato stilato da due carabinieri al figlio 19enne, all'ultimo anno di liceo. Giorgio aggiunge: "Mi sono consultato con due amici avvocati, un penalista e una civilista. Ho fatto vedere il verbale che si riferiva ad atti osceni in luogo pubblico e loro mi hanno sconsigliato di fare opposizione. Mi hanno detto: paga entro i sessanta giorni così godi della riduzione della sanzione e io ho pagato. Tremila e trecento euro, mi viene male ancora adesso".

Giorgio peraltro difende il suo figliolo. Usando la più classica e biblica delle parabole: "Chi non ha fatto pipì in strada almeno una volta, alzi la mano". In un primo momento il ragazzo non aveva detto niente al padre, pensando che i militari non sarebbero mai arrivati a stilare un verbale. E invece un giorni si sono presentati a casa per notificare la multa: "Così — dice il signor Giorgio — quando hanno suonato al portone e mi sono arrivati in casa due carabinieri per notificarmi qualcosa a proposito di mio figlio mi è venuto un colpo. Forse anche per questo, quando ho visto di cosa si trattava, non me la sono presa tanto con lui".

Poi aggiunge: "Non discuto. C’è una norma, è stata violata. Mio figlio ha torto.

Però dico, solo lui deve pagare tremila euro per quello che si vede fare così sovente da persone a cui nessuno chiede conto di niente? C’è una sproporzione tra la trasgressione e la sanzione, uno squilibrio. La multa arriva a persone come me che vogliono essere in regola e pagano. Ma non c’è equità, non c’è omogeneità di trattamento".

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