Mussolini torna in pista: ma è Alessandra che balla in tv

"Chi osa vince". E Ballando con le stelle, gettando in mezzo alla pista da ballo più amata dal pubblico televisivo il cognome più scomodo d'Italia, fa centro

Mussolini torna in pista: ma è Alessandra che balla in tv

«Chi osa vince». E Ballando con le stelle, gettando in mezzo alla pista da ballo più amata dal pubblico televisivo il cognome più scomodo d'Italia, fa centro. Oltre 4 milioni di spettatori, share del 22%, folla oceanica di consensi e ben pochi dissidenti. L'«antifascismo» ridotto ai minimi termini, anche social: due o tre tweet indignati e niente più.

Credere, obbedire e ballare. Alessandra Mussolini sabato è stata la protagonista del dance show condotto da Milly Carlucci: in coppia con il ballerino (afro)cubano Maykel Fonts in una bachata sensual, torso nudo sudato lui e abito corto color corallo lei - il corpo erotico del fascismo, strumento di dominazione e seduzione delle masse la nipote le Duce conquista la prima serata nazional-popolare. Dall'Msi sotto il 5% allo share a due cifre. La normalizzazione del fascismo in prime time. La Mussolini ha sempre ragione.

L'allarme fascismo è da mesi il Leitmotiv delle brigate intellettuali dem, progressiste e «antifa»: è fascista Salvini, è fascismo il populismo, è fascista la violenza di strada dilagante, è fascista invitare solo maschi a un festival, tutto è fascismo. E alla fine non lo è niente. E al termine della serata, anche se attaccata dal giudice Selvaggia Lucarelli, Alessandra Mussolini tacco dodici e mascella sexy - in pista è tra le migliori. Applausi e pubblico in piedi. A chi la serata? «A noi!».

Anzi: il battibecco con la giuria - più che un regolamento di conti, una caciarata - è l'unico momento in cui la Carlucci supera la linea gotica del 25%. Il minacciato boicottaggio della trasmissione è fallito.

Il pericolo di un (neo)fascismo di ritorno è una cosa da operetta, o da balletto. E gli italiani non se ne preoccupano per nulla. Alessandra Mussolini, più che ricordare il nonno, fa venire in mente qualcosa della zia Loren: lo sguardo fiero, la coscia turgida, lo zigomo alto... La nazione è una grande famiglia. Nessuno si è mai scandalizzato davvero quando una Mussolini era in politica, figuriamoci per un passo di danza caraibico al sabato sera in tivù, sulle note di Acqua e sale. E con un ballerino di colore, per di più. «Faccetta nera». Nella stessa serata, negli stessi minuti - è il bello della diretta - sulla rete concorrente, al Grande Fratello un famoso cantante della vecchia guardia spiegava al fratello di Balotelli che «Nero è il colore, negro è la razza». Da domani a casa Mussolini metteranno un busto di Fausto Leali?

Il fascismo può fare ancora paura, ma la Mussolini semmai ha ancora molto fascino, femminile. La nipote, a 57 anni (!), è apparsa bella, tonica, truccata e sensuale. Frutto di un buon chirurgo, e un duro allenamento. «La parola d'ordine non può essere che questa: disciplina».

La Mussolini in passato è già stata democraticamente eletta alla Camera, in Senato e all'Europarlamento. Significa che il peggio nella vita l'ha già visto. Figuriamoci se non può essere votata in uno show tv.

Per il resto, detto a coloro che da ieri sera vorrebbe boicottare il canone, la miglior arma per disinnescare qualsiasi pericolo veterofascista è l'ironia. Ma anche una pantomima in prima serata - camicie nere e baby doll rosso - può servire alla causa.

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