Viaggiavano stipati dentro un furgone, proprio come bestie destinate al macello: senza finestre, ventilazione, cibo e acqua. Si tratta di trentacinque migranti irregolari scoperti dalla “police” francese, di pattuglia in un’area di servizio situata vicino al valico de la Turbie, sull’autostrada A8, poco lontano dal Principato di Monaco, durante un controllo a bordo di un furgone Peugeot Boxer, immatricolato in Italia.
Con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina è finito in carcere il passeur: un italiano che si è giustificato con gli investigatori della polizia di frontiera francese (la Paf), dicendo di aver noleggiato il mezzo per effettuare un trasloco. Secondo quanto riportato del quotidiano francese Nice Matin, l’autista del furgone avrebbe anche aggiunto di essere stato minacciato dagli stranieri. Insomma, obbligato a portarli oltre-frontiera.
Un’ipotesi poco credibile. Stando a quanto finora accertato, sembra che i migranti intendessero raggiungere la Spagna, la Germania e la Francia, affidandosi a una rete criminale con base a Milano.
Tutto ha avuto inizio da un banalissimo controllo in un'area di servizio. I poliziotti notano subito due pachistani regolari, muniti di documenti e autorizzati a circolare in Europa, che siedono sul sedile anteriore. Qualcosa, però, non convince gli agenti, che decidono di ispezionare il mezzo. Alla fine, basta soltanto aprire il portellone un attimo e non si tratta certo di una grande perdita di tempo.
Detto e fatto. Nel vano del Peugeot, schiacciati l’uno contro l'altro, senza neppure la possibilità di muoversi, ci sono trentacinque stranieri, ormai emaciati in volto e in sofferenza respiratoria per via della mancanza di ossigeno. Secondo quanto appurato dagli investigatori, ciascun migrante avrebbe pagato 400 euro per espatriare.
Non è la prima volta che a ridosso delle due frontiere vengono fermate decine di clandestini che viaggiano su auto, furgoni o addirittura tir. In alcuni casi, è anche capitato che degli stranieri si nascondessero all’interno di autoarticolati, salendo all’autoporto di Ventimiglia, approfittando di una breve pausa dei camionisti. L’autista è stato portato in carcere ed ora è a disposizione dell'autorità giudiziaria francese, in attesa del processo davanti al "tribunal correctionnel”, di Nizza.
Ogni giorno sono attivi posti di controllo anche alla Barriera autostradale
di Ventimiglia, dove prestano servizio sia la polizia di frontiera che la Guardia di Finanza. A volte, in virtù della cosiddette "pattuglie miste", vengono organizzati servizi congiunti con le autorità transalpine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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