Cronache

Neonato scosso in culla, i medici: "Non c'è più attività cerebrale"

Il bimbo di 5 mesi, ricoverato in coma a Padova dopo essere stato scosso dalla mamma per calmarlo, non presenta più flusso sanguigno cerebrale

Neonato scosso in culla, i medici: "Non c'è più attività cerebrale"

Non presenta più alcuna attività cerebrale il neonato di 5 mesi che da sabato scorso è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Padova. Il neonato è finito in coma dopo essere stato scosso con forza dalla madre che voleva soltanto calmarlo e farlo dormire.

Era stata la donna, una 29enne di Mestrino, a spiegare quanto accaduto: il piccolo non aveva intenzione di addormentarsi e continuava a piangere da ore; così, per cercare di farlo stare tranquillo, lo aveva preso in braccio e cullato. Ma uno di quei movimenti dolci è stato fatto con troppo vigore, tanto che il piccolo ha smesso poco dopo di respirare. I genitori hanno dato l'allarme e sul posto sono giunti i sanitari del 118 e le forze dell'ordine. Soccorso, il piccolo è arrivato in ospedale già in coma ed è stato preso in cura dai medici che hanno subito parlato di "sindrome del bambino scosso". Su tutto il corpicino del neonato inoltre sono state notate lesioni e traumi compatibili con la mano di un adulto.

Nonostante tutto, i medici erano sembrati speranzosi: "Abbiamo fatto un'Angiotac che ha avuto esito positivo e abbiamo riscontrato che c'è ancora perfusione cerebrale", aveva dichiarato il professor Giorgio Peri Longo, direttore del dipartimento di Salute della donna e del bambino dell'Azienda ospedaliera di Padova. Il sangue infatti continuava ad arrivare al cervello del piccolo, ma le sue condizioni rimanevano comunque critiche. Il bimbo di 5 mesi ha così lottato per giorni, senza sosta, tra la vita e la morte. E ora, dopo nuovi accertamenti, la tragica svolta.

Fondi mediche dell'ospedale padovano, citate dal Gazzettino, hanno infatti spiegato che non c'è più flusso sanguigno cerebrale. "Questo - ha spiegato all'AdnKronos Pieri Longo - ci ha permesso di convocare la commissione che dovrà certificare la morte cerebrale" del piccolo: attraverso alcuni test tecnici dei riflessi bulbari verrà stabilito se il neonato è clinicamente morto. In quel caso, le macchine che lo stanno tenendo in vita verranno staccate in poco tempo.

Di conseguenza, va anche ad aggravarsi la posizione della madre. La giovane, indagata per lesioni gravissime, sarebbe subito accusata di omicidio colposo. "Non dormiva. Forse l'ho cullato con troppa forza", aveva dichiarato sotto choc la donna alle forze dell'ordine. Secondo la versione del suo avvocato, la 29enne avrebbe agito "in completa incoscienza".

Ora saranno le forze dell'ordine a fare chiarezza su quanto accaduto.

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