Cronache

Offre un contratto indeterminato ma nessuno vuole lavorare nei festivi

È la storia raccontata da un noto ristoratore di Conegliano, in provincia di Treviso

Offre un contratto indeterminato ma nessuno vuole lavorare nei festivi

Offre contratto a tempo indeterminato, ma nessuno vuole lavorare nei festivi. È quanto è accaduto a un noto ristoratore di Conegliano, in provincia di Treviso. In seguito a un annuncio via social, dopo un mese, solo in tre si sono dichiarati disponibili a prendere realmente servizio.

A rivelarlo è Mario Ongaro, titolare dell’attività insieme al padre Giorgio. Al proprietario dellla “Casa de Giorgio”, uno dei luoghi più caratteristici del comune in cui è nato Cima, non sono bastati appelli su Facebook e Instagram per trovare persone disposte a servire nei momenti più affollati della settimana.“Non riusciamo a trovare persone – dichiara il ristoratore – anche senza esperienza disponibili a lavorare di sera o nei giorni festivi”. Il problema camerieri, infatti, sarebbe una vera e propria piaga per un esercizio in cui nei momenti più affollati si può andare avanti solo con personale sufficiente.

Sono arrivate tantissime telefonate di gente interessata all’appello, soprattutto giovani. Nei fatti, però, al momento del colloquio, ovvero quello prima dell’assunzione, quello in cui il proprietario avrebbe dovuto firmare il contratto e spiegare le mansioni da adempiere, si sono presentati solo in tre. Una carenza, quindi, che avrebbe mandato in tilt un’attività che pur potendo contare su una ristorazione di qualità, non può permettersi errori per quanto riguarda il servizio.

Le difficoltà, a causa delle mancate risposte agli annunci di lavoro, si sono avute soprattutto nel periodo pasquale. “Abbiamo dovuto fare i salti mortali – ribadisce Ongaro – con il personale a nostra disposizione”.

Il caso del San Giorgio, comunque, non è l’unico in Italia. A causa delle limitazioni dovute al Covid, sono tantissime le attività del settore, che in tutto lo stivale, negli ultimi mesi, hanno difficoltà a reperire personale.

Nonostante siano in tantissimi, soprattutto tra i più giovani a lamentarsi della crisi, sono pochissimi gli italiani che preferiscono il reddito di cittadinanza allo stare in piedi per ore, pur ricevendo un regolare contratto con rassicurazioni rispetto al futuro.

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