Niente Tac ai malati di cancro: la Regione Puglia condannata

La Corte d'Appello di Lecce riconosce il diritto al rimborso per quattro malati che nel 2011 si videro costretti ad effettuare la pet-tac in una struttura privata. Perché il pubblico non offriva nulla...

Niente Tac ai malati di cancro: la Regione Puglia condannata

La sanità pugliese torna al centro della bufera, ancora una volta per un motivo poco commendevole.

Il giudice della Corte d'Appello Anna Francesca Capone ha confermato in secondo grado una sentenza della Corte d'Assise di Lecce con cui la Regione che fu di Nichi Vendola veniva condannata a pagare diverse decine di migliaia di euro ad alcuni cittadini con patologie oncologiche che non avevano potuto effettuare la pet-tac presso una struttura pubblica perché in tutta la provincia salentina non ne esisteva nemmeno una.

I fatti risalgono a cinque anni fa, quando diverse persone erano state costrette a pagare forti somme - tra gli ottocento e i mille euro - per effettuare gli esami presso strutture private. I malati di tumore si erano rivolti in massa al Codacons, intentando una causa alla Asl provinciale e alla Regione Puglia.

Dopo le tredici condanne in primo grado, arrivata nel 2014, quattro malati si sono

visti riconoscere la violazione del diritto ad essere curati in tempi brevi anche in Appello.

Chi si trovò a pagare per esami che avrebbero dovuto essere gratuiti ora potrà incassare il (giusto) rimborso.

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