No Tav, blitz a tappeto: arresti e perquisizioni

Un nuovo blitz per stanare la rete eversiva dei No Tav. Questa mattina gli agenti della Digos hanno eseguito in tutto il Nord Italia una ventina di arresti e una raffica di perquisizioni nei confronti di militanti che si oppongono violentemente alla costruzione dell'alta velocità Torino-Lione. Tra questi anche i presunti responsabili dell’aggressione alla troupe del Corriere della sera e dell’irruzione in uno studio di ingegneri nel capoluogo torinese.

Per i fatti relativi all’irruzione nello studio ingegneristico di Torino impegnato in alcuni lavori legati alla realizzazione della Torino-Lione, i diciassette militanti del movimento "No Tav" che sono stati colpiti da misure cautelari sono esponenti riconducibili all’area antagonista torinese dei centri sociali occupati Askatasuna e Gabrio. Gli inquirenti hanno fatto sapere a Trento e a Roma sono stati messi agli arresti domiciliari due militanti legati all’area anarchica. Massimo Passamani, leader dell'area anarchica trentina, era già stato arrestato il 27 agosto scorso per "associazione sovversiva" in seguito alle perquisizioni avvenute in due centri anarchici a Trento e Rovereto e in una decina di abitazioni di militanti per un'operazione della Digos di Trento, coordinata dalla direzione centrale della polizia di prevenzione.

Altri sette arresti, quattro con obbligo di dimora e sei con obbligo di firma, sono stati eseguiti nel Torinese nei confronti di diciassette esponenti No Tav riconducibili all’area dell’autonomia, per l’irruzione nello studio ingegneristico Geostudio, avvenuto nel luglio scorso.

Il gip di Torino Rosanna La Rosa ha ordinato le misure cautelari con l'accusa di "violenza privata e danneggiamento i reati contestati". La polizia ha, poi, perquisito le abitazioni di altre sei persone coinvolte a Roma, Trento, Como e Torino.