Ci sono verità inquietanti nei numeri appena elaborati dal ministero degli Interni sull'emergenza immigrazione. E ci sono ipotesi allarmanti nelle carte dell'inchiesta, con duecento indagati, che la procura di Bologna ha aperto sul traffico di minori e sul fenomeno dei finti minori che l'immigrazione si porta appresso. In entrambi i casi si tratta di verità che non coincidono con il «racconto» ufficiale che viene fatto da autorità e, purtroppo, dalla maggior parte dei mezzi di informazione. Certo, le lacrime delle donne nigeriane respinte dai posti di blocco degli abitanti di quella piccola frazione di Goro fanno riflettere. Vittime dell'ignoranza, della paura e del razzismo dicono i più. Vittime di una grande bugia, diciamo noi, che a Goro, dove i contadini e i pescatori hanno mani e piedi grossi ma cervello fino, hanno capito prima che altrove e che trova riscontro nelle carte e nei numeri che pubblichiamo oggi.
Il problema è che quelle nigeriane fanno parte di un esercito di invasione che sta entrando come un coltello nel burro nelle nostre vite. Nel 2014, anno di insediamento del governo Renzi, sono entrate clandestinamente in Italia 66mila persone. Quest'anno siamo già a 171mila (e ancora mancano due mesi alla fine dell'anno) di cui 16mila minori, o presunti tali, non accompagnati. Di questi 171mila solo 5mila sono stati dirottati in altre nazioni, alla faccia degli accordi europei, e solo 13mila sono assistiti e controllati in centri di prima accoglienza. Ben 133mila vagano liberi e allo sbando dentro e fuori da strutture temporanee: case e alberghi requisiti, ma anche bivacchi improvvisati nel cuore delle città.
Questo dicono i numeri che Renzi si guarda bene dal trasformare in slide di cui vantarsi.
Se a questo aggiungiamo che solo una piccola parte degli immigrati ha i requisiti di profugo e che la magistratura ha messo nel mirino organizzazioni criminali nazionali e internazionali, addirittura Stati esteri, che si adoperano per fare passare come minorenne chi minorenne non è, ecco che sorge spontanea una domanda: ma siamo sicuri che quelli di Goro stiano dalla parte sbagliata? Che «non italiani» siano invece quelli che hanno permesso, assecondato e nascosto questa enorme tragedia?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.