Cronache

Traghetto in fiamme, giallo sui dispersi

Rogo nei garage del traghetto partito dalla Grecia per Ancona: dieci le vittime. L'ombra dei mancati controlli dietro la tragedia. Polemica sui ritardi nei soccorsi

Traghetto in fiamme, giallo sui dispersi

Si aggrava il bilancio delle vittime a causa dell'incendio scoppiato sul traghetto Norman Atlantic. Trovati i corpi senza vita di altre due persone. Lo afferma la Guardia Costiera in un tweet.

Una notte da incubo, poi la luce. Dopo oltre ventiquattr'ore in balia delle fiamme, del freddo e del maltempo sarebbero stati recuperati tutti i passeggeri del traghetto Norman Atlantic, andato a fuoco ieri al largo delle coste dell’Albania. Il condizionale è d'obbligo perché, come denuncia il settimanale greco To Vima, ci sarebbero 36 dispersi. Il ministro Maurizio Lupi mette le mani avanti: "Non ci pronunciamo sulla questione dei dispersi, fare previsioni sul numero ci sembra assolutamente prematuro. C’è una lista di imbarco e ci sono i nomi delle persone salvate, di cui 56 membri dell’equipaggio e il resto sono passeggeri. Spetta al porto d’imbarco verificare la coincidenza tra la lista d’imbarco e le persone". Intanto è giallo sul numero dei dispersi. Una lista d'imbarco infatti parla di 478 passeggeri, un'altra ne indica 458.

Da domenica mattina le operazioni di soccorso, coordinate dalla nave San Giorgio della Marina, non si sono mai fermate. E, con la luce del giorno, si è aggiornato anche il tragico bilancio delle vittime: in tutto hanno perso la vita dieci persone.

Delle persone salpate a bordo del traghetto (422 passeggeri e 56 membri dell’equipaggio) quasi la metà sono greci, tra cui la prima vittima ritrovata: Georghios Doulis, un uomo morto mentre cercava di raggiungere una scialuppa di salvataggio. Il suo corpo è stato recuperato e trasferito con una motovedetta ieri sera a tarda ora a Brindisi dove sono stati portati anche i quattro feriti più gravi, due che erano a bordo della nave, un aerosoccorritore della Marina e un militare della Capitaneria di porto. Con gli elicotteri sono stati trasferiti in Puglia anche diversi bambini e donne dove sono stati assistiti dai medici e portati in ospedali pugliesi perchè presentano sintomi di ipotermia ma nessuno di loro è in pericolo di vita. Personale medico e sanitario è salito a bordo del Norman Atlantic ed elicotteri della Marina con capacità di visione notturna stanno operando nella zona. È arrivato nel porto di Bari la nave mercantile Spirit of Piraeus che trasporta 49 naufraghi della nave traghetto Norman Atlantic, recuperati subito dopo l’incendio di ieri a largo di Valona. Il mercantile intorno alle 3 di questa notte era giunto a Brindisi, ma per via del mare grosso e delle difficoltà in porto si è deciso di dirottare l’imbarcazione verso Bari, dopo che un pilota del porto di Brindisi nel tentativo di salire a bordo per dirigere le operazioni di attracco ha riportato una frattura a un braccio e un secondo pilota, a causa delle onde, non è riuscito ad accedere al mercantile.

La Norman Atlantic era stata noleggiata dalla compagnia greca Anek Lines per sostituire la nave Ellenic Spirit, attualmente in manutenzione: il contratto sarebbe scaduto a metà gennaio. Cosa abbia scatenato le fiamme saranno le inchieste a chiarirlo. Forse un corto circuito, forse un problema ad uno dei 128 camion nel garage, alcuni carichi d’olio. Secondo alcuni camionisti il traghetto era sovraccarico e "la parte alta dei mezzi pesanti faceva attrito con il soffitto del garage, può essere che una scintilla sia partita da lì". E sarà sempre l’inchiesta a chiarire se vi siano state delle carenze alle porte tagliafuoco: un’ispezione effettuata dieci giorni fa dall’organizzazione internazionale "Paris Mou" aveva evidenziato un "malfunzionamento" proprio delle strutture che devono impedire alle fiamme di propagarsi. Ma l’armatore della nave, Carlo Visentini, smentisce: "Il problema c’era ma è stato subito risolto. Il traghetto era pienamente funzionante".

Fatto sta che l’incendio si è propagato molto velocemente raggiungendo i ponti superiori. Il traghetto è diventato immediatamente ingovernabile e il comandante ha dichiarato l’abbandono nave. Nonostante questo da bordo sono riusciti a calare una sola scialuppa, con cui sono state messe in salvo una quarantina di persone. L’equipaggio sarebbe anche riuscito a contenere il fuoco al ponte 5, ma le altissime temperature e soprattutto il fumo denso rischiano di trasformare il traghetto in una bara d’acciaio per centinaia di persone. "Siamo sul ponte, stiamo morendo di freddo e soffochiamo per il fumo, l’incendio si sta estendendo sempre di più, i pavimenti sono bollenti e non so se ce la faremo", ha raccontato Yorgos Stiliaras, uno dei passeggeri greci a bordo. "Le scarpe si stanno fondendo e non possono portarci via - ha aggiunto un altro - il tempo è troppo brutto, c’è molto fumo e abbiamo molte difficoltà a respirare, non si vede nulla".

A rendere ancora più difficili i soccorsi le condizioni meteo proibitive. Per tutta la mattina il mare forza 7-8 ha alzato onde di oltre cinque metri, rendendo impossibile qualsiasi manovra di avvicinamento alla nave in fiamme. Secondo alcuni testimoni inoltre il traghetto sarebbe già inclinato e dunque sarebbe ancora più difficile riuscire a mettere in mare i mezzi di soccorso. Nel pomeriggio le condizioni sono leggermente migliorate ma il vento di 35-40 nodi e la visibilità scarsa hanno costretto i soccorritori ad operare solo con gli elicotteri. L’arrivo del buio ha causato un ulteriore rallentamento delle operazioni anche se nel tardo pomeriggio uno dei rimorchiatori partiti da Brindisi, dopo ore di tentativi, è finalmente riuscito ad agganciare il traghetto.

Il traghetto è stato posto sotto sequestro. E' quanto si legge in una nota del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La magistratura albanese e quella italiana - sottolinea ancora il ministero - sono in contatto per decidere in quale porto

538em;">verrà rimorchiato.

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