"Nulla di intentato...". I soccorritori della Marmolada non si arrendono

I soccorritori sono pronti a tornare via terra sulla Marmolada per continuare a cercare i corpi dei dispersi sepolti da ghiaccio e rocce

"Nulla di intentato...". I soccorritori della Marmolada non si arrendono

Le ricerche sulla Marmolada non si fermano. Sono 5 i dispersi che devono essere ancora recuperati dopo la tragedia che si è abbattuta domenica pomeriggio. Le vittime accertate sono ora 7 e i feriti ricoverati negli ospedali sono 7, dopo la dimissione di una persona le cui condizioni non erano tali da giustificarne il ricovero. Delle 7 vittime accertate, sono 4 quelle riconosciute ufficialmente, tutte di nazionalità italiana.

Altri due corpi, invece, sono in fase di riconoscimento e si attendono le conferme delle autorità consolari. Attraverso articolate verifiche, infine, sono stati individuati i proprietari e gli utilizzatori delle autovetture parcheggiate all'imbocco dei sentieri che portano al ghiacciaio. Ma il lavoro non è finito: sotto i cumuli di ghiaccio e detriti ci sono ancora 5 corpi che attendono di essere trovati e sarebbero tutti di nazionalità italiana. "Non lasceremo nulla d'intentato nelle ricerche", rassicura Maurizio Dallantoni, presidente del Soccorso Alpino.

Domani riprenderanno le ricerche con l'utilizzo dei droni e giovedì, quando le condizioni meteorologiche lo consentiranno, i soccorritori riprenderanno le ricerche a terra. La decisione è stata presa dopo che i droni "non stanno dando i risultati sperati", ha spiegato Dellantoni. Si partirà dalla parte più bassa per ridurre i rischi per i soccorritori. Intanto, nel pomeriggio sono stati trovati resti, indumenti e attrezzatura degli escursionisti. Con la ripresa delle operazioni via terra inizieranno anche quelle che prevedono l'utilizzo di cani sul fronte basso della valanga sulla Marmolada. Il caldo di questi giorni "ha sciolto la parte acquosa della valanga lasciando sulla superficie una parte sassosa che i droni non riescono a vedere. Una squadra di esperti della zona, dopo un monitoraggio, entreranno sulla neve per compiere le perlustrazioni con vie di fuga assicurate", ha precisato Maurizio Dallantoni.

Proprio per non lasciare nulla di intentato, al rifugio Marmolada sono stati montati un interferometro e un radar doppler. Sono attrezzature in grado di captare le minime variazioni sul fronte glaciale, sia quello che si è staccato che quello intonso. I dati raccolti dagli strumenti saranno trasmessi a un centro di controllo per essere processati e analizzati. Da domenica, tutto il massiccio della Marmolada è off-limits e il Comune di Canazei ha deciso di rinforzare le misure contro i curiosi che, da domenica, numerosi si avvicinano al Fedaia.

È inevitabile che la tragedia della Marmolada rappresenti una svolta per il turismo alpino in alta quota.

Ma se da un lato si ragiona sulla possibilità di riprendere le escursioni, dall'altro l'obiettivo è ridurre al minimo l'impatto antropico, assicurando anche la ripresa del turismo in uno dei luoghi maggiormente frequentati dagli amanti della montagna durante il periodo estivo.

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