Coronavirus

"C'è una sequenza di 19 lettere: così il virus è stato manipolato in laboratorio"

Il presidente dell'Agenzia italiana del Farmaco, Giorgio Palù, spiega i motivi per cui Sars-Cov-2 possa essere frutto di un errore in laboratorio per cause accidentali. "Ecco cosa può essere successo"

"Una sequenza di 19 lettere...: così il virus è stato manipolato in laboratorio"

Dopo ormai due anni e una manciata di mesi dall'inizio della pandemia Covid-19, si fa nuovamente più forte l'ipotesi di un errore di laboratorio che ha permesso la fuoriuscita del virus di Wuhan. A dirlo chiaramente è il presidente della nostra Agenzia del Farmaco, Giorgio Palù, intervistato dal Corriere della Sera per fare chiarezza sulle origini del virus. Il famoso "spillover", cioé il salto di specie dall'animale all'uomo "potrebbe essere stato compiuto per cause accidentali da un virus del pipistrello sperimentalmente adattato a crescere in vitro", dichiara l'esperto.

La nuova scoperta

Un recente articolo in materia a cura del presidente, cerca di far luce su quanto accaduto a Wuhan: quel virus, l'originale, prima ancora che comparissero tutte le varianti che abbiamo imparato a conoscere, "presentano una caratteristica affatto peculiare". Palù spiega che il gene che produce la proteina Spike utilizzata dal Covid per entrare e infettare le cellule umane, fa parte di una sequenza di 19 lettere che appartiene esclusivamente ad un gene tipico dell'uomo e non si trova in nessun genoma di virus animali, batterici o vegetali sequenziati fino a questo momento. "La probabilità che si tratti di un evento casuale è pari a circa una su un trilione. Una sequenza essenziale perché conferisce al virus la capacità di fondersi con le cellule umane e di determinare la malattia", sottolinea.

Qual è l'ipotesi

Più che parlare di distruzione del genere umano o di chissà quale altre ragioni nascoste come alcuni complottisti sostengono, si sarebbe trattato di una "manipolazione effettuata per soli scopi di ricerca, non certo con intenzioni malevole", spiega Palù. Da quando la ricerca è arrivata a livelli avanzati (ormai da anni), è già capitato e capiterà che un qualsiasi virus venga analizzato e studiato per scopi scientifici. "Non sarebbe la prima volta che un virus scappa per sbaglio da un laboratorio ad alta sicurezza". Purtroppo, però, fosse davvero così l'errore in questo caso è costato milioni di morti e contagiati in tutto il mondo. Il presidente dell'Agenzia del Farmaco spiega quanto sia importante capire il potenziale pandemico di un virus e decifrare le sue caratteristiche genetiche per "prevenire uno spillover naturale, cioè l’esatto contrario di quello che magari può essere avvenuto nella realtà - sottolinea - Non è una novità che il laboratorio di Wuhan da oltre una decade si dedichi tra l’altro alla coltura di virus di pipistrelli".

Zoppica la prova del passaggio diretto

Attenzione, non è stata abbandonata la pista del passaggio naturale dal pipistrello all'uomo, gli studi vanno avanti percorrendo anche questa strada ma finora "manca però la prova regina che suffraghi l’origine naturale". Le motivazioni sono due: non è ancora stato trovato "l’ospite intermedio" e, cosa ancora più interessante, un genoma del pipistrello (RaTG13) identico per il 97% a Sars-Cov-2 "ha scarsa capacità di infettarci", spiega Palù. Praticamente il contrario di quanto accaduto con il Covid, malattia che si è diffusa in brevissimo tempo a tutto il mondo. Chi può dirci la verità sono anche i cinesi, per il momento scarsamente favorevoli a ogni forma di collaborazione.

L'importanza di trovare un ospite intermedio tra l'animale e l'uomo permetterebe di risalire "all’iniziale sorgente del contagio e bloccare la trasmissione epidemica, come è avvenuto per altri virus provenienti dal mondo animale", conclude.

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