Il nuovo sogno di Casalino: vuole candidarsi

Se Draghi si chiude in un laborioso silenzio da ex banchiere centrale, chi c'era prima di lui sceglie la tattica comunicativa opposta: farsi notare

Il nuovo sogno di Casalino: vuole candidarsi

Se Draghi si chiude in un laborioso silenzio da ex banchiere centrale, chi c'era prima di lui sceglie la tattica comunicativa opposta: farsi notare. Giuseppe Conte si fa intercettare dalle telecamere amiche del Fattoquotidiano.it per sospirare sul suo imminente ritorno come docente all'università di Firenze. L'immagine è quella del «civil servant» prestato alla politica che, dopo due anni e mezzo di potere e lustrini, ritorna a lavorare per lo Stato da semplice dipendente pubblico. Giuseppi è comunque consapevole di avere guidato per due volte il governo di uno dei principali Paesi del mondo, un'esperienza che a soli 56 anni (portati bene e con stile) potrebbe riservargli nel futuro altre soddisfazioni politiche di alto livello.

Oggi lo inebria il tesoretto di consensi social, soprattutto il milione e 200mila «like» che hanno salutato su Facebook il suo post di commiato da Palazzo Chigi. Il suo portavoce uscente, quel geniaccio ingombrante di Rocco Casalino, non ha dimenticato di rimarcarlo nell'ennesima intervista in cui spiega quanto sia bravo il suo capo a toccare il cuore della gente. Non si parla più di dpcm, di lodi all'imbarazzante Trump, delle mascherine di Arcuri e di altri disastri che alla fine hanno portato alla defenestrazione del sedicente «avvocato del popolo». La premiata ditta Conte&Casalino riparte da un effimero gradimento sul web che può toccare vette impressionanti in poche ore, sull'onda del riuscito reality finale di Palazzo Chigi, ma anche svanire non appena il neo premier Draghi inizierà a interagire con gli italiani, meglio con i fatti che con le conferenze stampa ammaestrate.

Del professor Conte si immagina un ritorno come guida moderata ed elettorale dei Cinque Stelle, se non un provvisorio stazionamento nella riserva della Repubblica. Del comunicatore Casalino, in tour virtuale sull'autobiografia, si intravede un ritorno alla regia comunicativa dei grillini, se non un posto da parlamentare al primo giro utile. Auguri a tutti e due. Resta però difficile scorporare il loro sodalizio professionale e politico, a giudicare da quanto le mosse dell'ex premier sembrino costantemente plasmate dal suo guru mediatico. Se Draghi opererà per il Paese senza pronunciare una parola di troppo, Giuseppe e Rocco studieranno giorno per giorno come porsi all'opinione pubblica per non farsi dimenticare dagli elettori. Al momento hanno scelto di prolungare l'uscita dal cono di luce dei riflettori.

Sanno anche loro che questo Paese così bizzarro e mutevole ama gli addii commoventi ma sa anche asciugarsi in fretta le lacrime. Fino al fatidico «chissenefrega» finale che ha sepolto nell'oblìo tante carriere politiche che parevano inarrestabili.

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