Cronache

Gli occupano il terreno, ora deve pagare per demolire le baracche

La rabbia della vittima: "L’atto del Comune ci mette sullo stesso piano. Gli occupanti al momento continuano tranquillamente a vivere nelle baracche"

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Riceve dal padre in eredità un appezzamento di terreno sulle rive del fiume Arno, ma in poco tempo l'area viene occupata abusivamente ed ora è addirittura costretta a bonificare l'intera zona a sue spese, dopo aver ricevuto un procedimento per abuso edilizio. Una storia davvero incredibile quella riferita da Vanna Barducci sulle pagine de La Nazione.

La donna racconta di avere ottenuto il terreno nel 2005, alla morte del padre. Quest'ultimo, un agricoltore, aveva infatti della terra coltivabile nei pressi della riva sinistra dell'Arno, a poca distanza dal ponte all’Indiano (Firenze). Dopo la scomparsa del genitore, la signora aveva cessato l'attività, provvedendo solo della pulizia periodica, senza sapere che entro poco tempo la proprietà sarebbe stata illecitamente occupata da alcuni senza tetto.

"Già dopo qualche anno sono apparse le prime tende", ricorda la donna, "ma si trattava di insediamenti sporadici e che duravano pochi giorni. Appena venivo a controllare, le persone si allontanavano e la situazione restava sotto controllo". Col passare del tempo, tuttavia, gli abusivi si sono fatti sempre più sfacciati."Il quadro è peggiorato e da un giorno all’altro è spuntato un vero e proprio accampamento", spiega infatti la signora Vanna. "Ho provato a intervenire ma sono stata cacciata e non sono più riuscita neppure a fare la pulizia periodica".

Inutili le continue segnalazioni alle autorità locali, così come la richiesta di poter recintare la zona. Trovandosi nei pressi del fiume, l'area non poteva essere chiusa. La situazione è poi a mano a mano degenerata, tanto che alla fine la donna si è vista costretta a presentare formale denuncia nel 2018. Denuncia poi riconfermata nel 2019. Ci sono stati dei sopralluoghi da parte dei vigili del fuoco e gli abitanti della baraccopoli sono stati identificati, tuttavia non è stata ancora raggiunta una vera e propria soluzione, anzi. Adesso sembra che a pagare debba essere la signora Barducci. Nel gennaio 2021, infatti, la donna si è vista contestare "in qualità di proprietaria del terreno, la realizzazione di manufatti in assenza di permesso a costruire e autorizzazione paesaggistica". Insomma, per le autorità competenti, le baracche sarebbero state sistemate nella zona proprio dalla vittima.

"Mi sono dovuta rivolgere a dei legali e ho inviato le mie memorie difensive, facendo presente di essere stata proprio io a denunciare gli abusi e nessun altro", spiega la signora Barducci. "Ho chiesto anche aiuto al Difensore civico regionale, che mi ha dato ragione e sostenuto". Sandro Vannini, avvocato che difende la donna, ha infatti presentato formale richiesta al Comune di Firenze di archiviare il caso, ma senza risultati. Lo scorso 4 maggio, infatti, la direzione urbanistica del Comune di Firenze ha risposto inviando alla signora Barducci un ordine di demolizione. Tutto deve essere sgomberato e ripulito entro 90 giorni, in caso contrario la bonifica sarà interamente pagata dal proprietario. L'intimazione, fra l'altro, è rivolta anche agli abusivi, ma difficilmente questi daranno peso a quanto stabilito dalla direzione urbanistica.

Del resto, come si legge nell'atto, dal momento che i responsabili degli abusi edilizi non sono stati individuati, non si può dimostrare che a costruire le baracche siano stati gli occupanti e non la signora Barducci.

"L’atto del Comune ci mette sullo stesso piano ma è evidente che gli occupanti non demoliranno nulla: anzi al momento continuano tranquillamente a vivere nelle baracche", si sfoga la donna.

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