"Offerte per i bambini poveri". Poi narcotizzava le vittime e le derubava

Avvicinava le persone dicendo di essere una benefattrice, po le stordiva con potenti farmaci diluiti in una bevanda. 47enne in manette, le accuse sono pesantissime

"Offerte per i bambini poveri". Poi narcotizzava le vittime e le derubava

Si presentava come una benefattrice in cerca di offerte da destinare ai bambini poveri. Con i suoi modi gentili avvicinava le vittime e poi, una volta conquistata la loro fiducia, le narcotizzava con dei farmaci e le rapinava. Secondo gli inquirenti il modus operandi di una 47enne italiana finita in manette era sempre lo stesso, ormai collaudato in una serie di colpi messi a segno ai danni dei malcapitati, per di più persone anziane. La donna, già nota alle forze dell'ordine per precedenti specifici tra cui furto e circonvenzione di incapaci, è stata arrestata e tradotta nel carcere di San Vittore di Milano con accuse pesantissime che vanno dalla rapina aggravata alla lesione personale aggravata.

Gli accertamenti sulla cittadina finita in galera erano partiti un anno fa a seguito del caso di un 83enne di Roncello (Monza Brianza), che era stato trovato dal figlio in casa in stato di incoscienza. L'anziano aveva raccontato di essersi addormentato dopo aver bevuto una camomilla insieme a una donna che aveva bussato alla porta di casa chiedendo fondi da destinare in beneficenza. Gli accertamenti medici avevano attestato che a provocare il suo mancamento era stata un'assunzione massiccia di benzodiazepine, potente farmaco che la finta benefattrice gli avrebbe somministrato a sua insaputa. Una volta risvegliatosi in ospedale, l'uomo si era accorto di non avere più al collo la collana con alcune medagliette e la fede al dito.

Successive denunce avevano indotto gli inquirenti ad approfondire la vicenda e a scoprire che la 47enne aveva una tecnica ben precisa. Stando a quanto accertato, la donna riusciva a ottenere quei farmaci con false prescrizioni mediche, che esibiva millantando di essere in cura psichiatrica. In uno dei colpi a lei attribuiti, la malintenzionata aveva incontrato un 84enne in un bar, poi a casa lo aveva stordito con una camomilla "corretta" con benzodiazepine e in seguito derubato. Un analogo episodio era stato registrato anche nel Comasco, dove una 65enne contattata sui social dalla falsa benefattrice era stata narcotizzata dopo aver bevuto qualcosa in sua compagnia. Allo stesso modo - riferisce Milano Today - un 51enne residente nella provincia di Milano era caduto nella trappola accettando un cortese invito al cinema e a fare quattro chiacchiere: dopo un drink "corretto", il malcapitato si era risvegliato al pronto soccorso del nosocomio di Vimercate, alleggerito di 150 euro e positivo all'esame tossicologico.

Secondo le ricostruzioni delle forze dell'ordine, la sua truffa più redditizia la donna era riuscita a compierla nel giugno scorso, dopo aver contattato sui social un 71enne originario dell'Irpinia. In chat, pare che l'uomo avesse confidato alla malintenzionata di voler vendere la sua collezione di monete e pennini d’oro, del valore di circa 80 mila euro. A quel punto la donna, asserendo di poterlo aiutare, era riuscito a incontrarlo. Dopo il solito drink, i due si erano recati in un centro commerciale dove la 47enne, approfittando dello stato confusionale della vittima, sarebbe riuscita ad utilizzare la sua carta di credito per acquistare in una gioielleria 4 mila euro di monili in oro, e vestiti per il valore di 100 euro. In una successiva occasione, in trasferta a Torino, la donna sarebbe pure riuscita a derubare il malcapitato della sua preziosa collezione.

Dopo mesi di indagini è scattato l'arrestato, con l'esecuzione di un'ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Monza. Durante la perquisizione dell'abitazione della donna i carabinieri hanno trovato 10 pennini in oro; bracciali in oro; 2 flaconi di "delorazepam", 1 flacone di "sedivitax" e 2 mila euro in contanti.

Ora la 47 dovrà rispondere delle accuse di: rapina aggravata dal fatto di porre le vittime in stato d’incapacità di agire, nonché in alcuni episodi, con le aggravanti di aver commesso il fatto in abitazione privata e nei confronti di persona ultrasessantacinquenne; lesione personale aggravata dai futili motivi consistenti nell’alterazione psicofisica da intossicazione da benzodiazepina; circonvenzione di persone incapaci continuata; detenzione illecita di sostanza stupefacente o psicotrope continuata; indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti

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