Coronavirus

Oltre 40 positivi alla Bartolini: il focolaio che spaventa Bologna

C'è grande preoccupazione, anche tra i sindacati, per il fatto che possa trattarsi di un nuovo cluster: tutto sarebbe partito dalla positività riscontrata giorni fa su due magazzinieri

Oltre 40 positivi alla Bartolini: il focolaio che spaventa Bologna

Cresce la preoccupazione a Bologna, a causa del rilevamento delle fasi iniziali (quelle, cioè che vengono definite più specificamente come "cluster" dagli addetti ai lavori) di un nuovo focolaio di Coronavirus all'interno dello stabilimento della Bartolini presso la zona industriale Le Roveri.

Tutto ha avuto inizio qualche giorno fa, quando a risultare positivi al tampone faringeo sono stati due magazzinieri. La paura che il contagio potesse diffondersi anche ad altri dipendenti della ditta aveva spinto i suoi vertici a decidere la chiusura precauzionale, quantomeno del magazzino. Nessuna interruzione, per contro, delle restanti attività della Bartolini, che ha continuato a svolgere le proprie mansioni senza predisporre un'interruzione delle stesse, occupandosi di chiudere e sottoporre a sanificazione l'area di stoccaggio.

Ovviamente, nel frattempo, la società di trasporti ha segnalato quanto accaduto e predisposto una serie di verifiche sanitarie sui colleghi dei due dipendenti positivi al Covid-19. Il risultato dei test avrebbe fatto emergere ben 44 casi positivi, tutti asintomatici secondo quanto riportato da "Il Resto del Carlino". Positivo al tampone faringeo anche un altro dipendente, il quale tuttavia, a differenza degli altri precedentemente citati, mostrerebbe i sintomi tipici del Coronavirus.

Una situazione che viene monitorata con attenzione anche dai sindacati, a partire da SI Cobas che fin dallo scorso lunedì aveva iniziato a segnalare il problema e la preoccupazione per ciò che stava accadendo all'interrno della sede bolognese di Bartolini. Nel comunicato si faceva ancora riferimento a "quattro operai colpiti da Coronavirus", saliti poi successivamente "a dodici". SI Cobas aveva quindi riferito anche del suo ruolo nella decisione di arrivare alla "chiusura del magazzino" ed anche al passo successivo, vale a dire quello del "controllo a tampone per tutti gli operai". Una situazione, quella delle Roveri, che dal punto di vista della sicurezza interna dei lavoratori non aveva convinto il sindacato, come riferito su Bologna Today da Tiziano Loreti e Simone Carpeggiani. "Siamo molto preoccupati, la situazione sta pericolosamente sfuggendo di mano, si sono registrati altri casi di contagi nei magazzini della logistica, non si può lavorare ammassati in questo periodo. Ci aspettiamo il peggio".

Uil trasporti, invece, chiarisce che anche due autisti sono risultati positivi al tampone faringeo.

Maurizio Lago, nello specifico, spiega di come "sia stata allontanata la cooperativa operante in azienda: già oggi, dovrebbe insediarsi Cfp al suo posto".

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