Omicidio e favoreggiamento dell'immigrazione: in arresto sei egiziani

I criminali hanno portato 70 migranti irregolari a Lampedusa e fatto morire un bengalese durante il viaggio

Omicidio e favoreggiamento dell'immigrazione: in arresto sei egiziani

Sono sei le persone tratte in arresto dalla polizia di Stato nell’ambito delle attività di contrasto all’immigrazione clandestina e dello sfruttamento di migranti. I criminali finiti in manette sono tutti egiziani di età compresa fra i 32 e i 40 anni, ritenuti responsabili dello sbarco, avvenuto a Lampedusa, di 70 migranti di origine bengalese. Era il 20 gennaio scorso quando un barcone di 10 metri circa, partito dalle coste libiche, è approdato sull’Isola con non poche difficoltà sia per le avverse condizioni meteo marine, sia perché sovraffollato. In quell’estenuante viaggio è morto anche un migrante.

Il risultato raggiunto oggi è il frutto di una delicata indagine della Squadra mobile di Agrigento guidata da Giovanni Minardi e coordinata dalla procura, che si è svolta nell’hotspot dell’isola maggiore delle Pelagie. L’inizio delle investigazioni ha avuto origine dai continui sbarchi avvenuti a Lampedusa nonostante in quel periodo le condizioni meteorologiche non fossero delle migliori e nonostante fosse risaputo che dentro la struttura di prima accoglienza la situazione sanitaria fosse precaria per l’alto numero di ospiti aggravato da un periodo in cui la curva dei contagi da Omicron fosse elevato sia in Italia che all’estero. Gli inquirenti hanno dunque compiuto una delicata attività di indagine dentro la struttura raccogliendo le testimonianze dei migranti. Non è stato semplice dal momento che gli extracomunitari temevano ritorsioni per sé stessi ma anche nei confronti dei propri familiari come spesse volte è accaduto in passato. E così è stata fatta luce sull’ennesimo viaggio della speranza nella rotta del mediterraneo centrale.

In maniera dettagliata è stata definita la responsabilità di ciascun criminale: il ruolo del capitano del natante, di chi si è occupato di rifornire i motori e di chi ha mantenuto l’ordine a bordo anche attraverso a minacce e violenze. Nel corso delle indagini sono emerse anche le cause della morte di un migrante a bordo dell’imbarcazione. “Dopo aver costretto alcuni migranti a sistemarsi nella zona motori - spiegano dalla Squadra mobile -nonostante uno di essi avesse manifestato il suo stato di malessere e la volontà di salire in coperta, è stato minacciato e picchiato, nonché costretto a rimanere sottocoperta fino all’intervenuta morte”.

A fine indagine la procura di Agrigento ha ritenuto precisi e gravi gli elementi raccolti a carico dei sei egiziani che “In concorso morale e materiale tra loro, in violazione delle norme previste dal Testo Unico dell’Immigrazione clandestina,hanno trasportato nel territorio italiano più di 70 cittadini

extracomunitari, per i quali è stato accertato lo status di stranieri irregolari”. I sei arrestati dovranno rispondere del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio.

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