Coronavirus

Omicron 2, le 10 regole per non reinfettarsi

Omicron 2 è diventata la variante dominante e può causare reinfezioni: ecco quali sono le 10 regole per tenere il virus sempre a debita distanza

Omicron 2, le 10 regole per non reinfettarsi

Come ha spiegato l'Oms, la subvariante Omicron 2 è ormai diventata dominante: in Italia i contagi sono aumentati rispetto a qualche settimana fa, ci si infetta di più ma i sintomi sono sempre più blandi e si risolvono in pochi giorni. Ecco perché si va verso le tanto attese riaperture e la situazione negli ospedali è ampiamente sotto controllo. Questo non vuol dire, però, smettere di proteggersi perché il virus continua a circolare e in maniera molto sostenuta: il prof. Massimo Andreoni, direttore di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), consiglia alcune regole da seguire per evitare di contagiare se stessi, reinfettarsi e diffondere il virus a casa e al lavoro.

Ecco il decalogo contro Omicron 2

Innanzitutto, rimangono fondamentali le mascherine anche quando cadrà del tutto l'obbligo di indossarle. "Che sia quella chirurgica o la più protettiva, ossia l’Ffp2, è bene continuare ad utilizzarla sia al lavoro che nei locali commerciali, nei teatri, al cinema, al ristorante", spiega l'esperto al Messaggero. La seconda regola è quella di stare molto attenti negli ambienti chiusi dove il virus va a nozze: infatti, se non c'è un'adeguata ventilazione, la variante Omicron 2 si può diffondere molto meglio che all'aperto. Il consiglio è quello di mantenere sempre le mascherine in presenza di un numero elevato di persone con cui ci si trova a stretto contatto, magari a causa degli spazi. Terzo errore da non fare e terzo suggerimento di Andreoni è prestare attenzione anche all'aperto: primavera e sole non significano assenza di virus. "Fare a meno della protezione sia sulla bocca e che sul naso potrebbe rivelarsi pericoloso ogni volta che ci si ritrova all’improvviso in mezzo ad un gruppo di amici o conoscenti. Non dimentichiamo che, seppure all’aperto, il rischio di contagio c’è sempre, e se si entra in contatto con un’altra persona infetta, senza la protezione e la distanza di sicurezza la probabilità di contagiarsi è molto alta", sottolinea.

Gli errori da non commettere e l'importanza dei vaccini

Come abbiamo visto sul Giornale.it, il quarto errore da non fare è "pensare che la pandemia sia finita" soltanto perché si è abbassata la nostra soglia d'attenzione e quella dei media, impegnati a raccontare quotidianamente la guerra in Ucraina. Covid-19 continua a circolare come dimostrano i nuovi casi di positività in Italia. Quinto punto: i vaccini sono fondamentali, è merito loro se non ci si ammala gravemente e non si finisce in ospedale. Ecco perché è fondamentale completare il ciclo vaccinale con la terza dose, il booster, che ancora manca a ben 10 milioni di italiani che avevano fatto le prime due dosi. Tanti, troppi. "Soltanto dopo aver effettuato il booster, si può ritenere di avere un’immunità che conferisce una protezione dalla sintomatologia grave", spiega Andreoni.

Cosa succede quando ci si reinfetta

Dal momento che è possibile reinfettarsi anche pochi mesi dopo una precedente infezione con Omicron, un altro punto da osservare è la prudenza nel fare sport: non perché ci si è infettati, infatti, non può ricapitare pur con sintomi lievissimi o da asintomatici. Gli sportivi di palestra, piscina e altre attività devono osservare le regole di distanziamento e igienizzazione per abbassare al minimo i rischi. Collegato alla "sicurezza" di non reinfettarsi più, c'è l'abbandono delle misure di precauzione subito dopo la guarigione. "Non è infrequente, infatti, la possibilità che ci si possa reinfettare, spesso con una variante diversa. Questa fase della pandemia è infatti caratterizzata da reinfezioni in soggetti guariti e anche vaccinati", afferma l'infettivologo al Messaggero. Da qui, l'ottavo punto riguarda chi pensa che una reinfezione possa essere soltanto un raffreddore. "Sono ormai segnalati casi di persone reinfettate, soprattutto non vaccinate, che possono avere sintomi gravi e si ritrovano in un letto di ospedale per diversi giorni".

Bambini e future varianti

Gli ultimi due punti del decalogo riguardano i più piccoli e il "futuro" di questa variante. Il professore spiega che, seppur i casi siano minimi, è errato pensare che i bambini non si ammalino in modo grave: ecco perchè è bene affrettarsi con il ciclo vaccinale, così da limitare i contagi e mettere in sicurezza anche l'età pediatrica, molto esposta al contagio a causa soprattutto della scuola. Ultimo punto da prendere in esame, che ripetono anche tutti gli altri esperti, è che la variante Omicron con le sue subvarianti non sarà l'ultima: nel prossimo fututo, il virus continuerà a evolvere e modificarsi per "adattarsi" all'ospite. Come abbiamo visto sul Giornale.

it, Omicron e Omicron 2 sono davvero varianti poco pericolose e molto "leggere", ma non è detto che future varianti possano essere "meno pericolose di quelle attuali", conclude.

Commenti