Cronache

"Omosessualità contro natura". E il giudice condanna la De Mari

La dottoressa che criticò i gay condannata a risarcire le associazioni Lgbt. Ma lei: "Mio dovere lanciare l'allarme sanitario"

"Omosessualità contro natura". E il giudice condanna la De Mari

Il tribunale di Torino ha condannato Silvana De Mari per diffamazione nei confronti dei gay e per questo dovrà pagare una multa da 1500 euro. Inoltre dovrà risarcire il Coordinamento Torino Pride e la Rete Lenford con 2500 euro a ciascuna associazione.

Il giudice ha ritenuto diffamatorie alcune esternazioni dell'imputata nei confronti del Coordinamento Torino Pride, che aveva presentato un esposto in Procura, mentre in relazione ad altre frasi l'imputata è stata assolta "perchè il fatto non sussiste". La De Mari è specializzata in Chirurgia generale, endoscopia digestiva e psicoterapia. E più volte si è espressa contro i gay sostenendo che "l movimento Lgbt vuole annientare le libertà di opinione e sta diffondendo sempre di più la pedofilia", che "l’atto sessuale tra due persone dello stesso sesso è una forma di violenza fisica usata anche come pratica di iniziazione al satanismo" e che la "sodomia è antigienica" e "l’omosessualità è contro natura", sostenendo la tesi basandosi sui suoi studi medici e sulle "condizioni spaventose e malattie devastanti nelle endoscopie anali effettuate sugli omosessuali".

"Al momento non è possibile conoscere le motivazioni della sentenza", ha commento l'avvocato del Torino Pride Nicolò Ferraris, "Di certo alcune di quelle frasi sono state ritenute diffamatorie, per altre attendiamo di leggere il dispositivo". "Sono molto contenta di essere stata assolta per aver detto quello che penso", ha commentato invece la De Mari, "Sulla condanna dico soltanto che era un mio diritto parlare in quella maniera e continuerò a farlo.

Il movimento Lgbt è un movimento politico, non vedo perchè non posso esprimere la mia opinione".

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