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In onda sulla tv italiana i telepredicatori islamici

Su un'emittente bresciana il primo programma condotto da un imam, si chiama Dall'interno della terra dei romani ed è rivolto alle minoranze musulmane

In onda sulla tv italiana i telepredicatori islamici

Una Al-Jazeera all'italiana? Non proprio. Il primo programma di telepredicatori islamici della tv italiana va in onda da un paio di settimane su un'emittente locale bresciana. Non si tratta però di una televisione di notizie e approfondimenti come quella del Qatar, ma di un pulpito via satellite rivolto ai musulmani che vivono nei paesi occidentali.
La trasmissione si chiama Dall'interno della terra dei romani (tradotto: Min Dakhil al-Rumia), per sottolineare che è trasmesso da un Paese non musulmano e che il pubblico è quello delle minoranze islamiche presenti in Europa. Va in onda in lingua araba via satellite ogni venerdì sera, in replica la domenica, sul canale dell'emittente Rtb. Si appoggia alla piattaforma "Hotbird" ed è visibile appunto anche nei paesi arabi. Il conduttore è l'imam sudanese Abu Ammar al-Sudani, che da anni svolge l'attività di predicatore itinerante tenendo sermoni in 400 luoghi di culto islamici in Italia.
"Abbiamo iniziato da poche settimane - spiega Abu Ammar all'Adnkronos International - non per copiare i programmi già esistenti e trasmessi dalle tv dei paesi arabi, ma per parlare del ruolo dell'Islam in Occidente e in Italia dal punto di vista sociale, culturale e religioso, trattando argomenti come le origini stesse dell'Islam e cercando di applicarne i principi alla nostra vita quotidiana". I progetti per il futuro: "Reportage sulla condizione dei musulmani in Italia e la registrazione di trasmissioni in altre città, come Milano, Torino e Venezia, dove ospiteremo gli esponenti delle comunità musulmane locali - precisa al-Sudani -. Ampio spazio sarà dato anche ai musulmani italiani".
Ma l'obiettivo è, continua l'imam, "dare vita a breve a una vera e propria televisione islamica, la prima in Italia. Abbiamo già ottenuto finanziamenti dai paesi arabi del Golfo e stiamo aspettando di riceverne altri per partire. Le prossime puntate saranno inoltre sponsorizzate da aziende italiane. Questo perché la comunità islamica in Italia rappresenta un mercato importante a cui molte compagnie, come quelle telefoniche o aeree, intendono rivolgersi". Pare che le prime puntate della nuova trasmissione siano andate bene. «Ho ricevuto telefonate di complimenti dal Marocco, dall'Egitto e dalla Francia - sottolinea il religioso-. La pubblicazione su Youtube ha prodotto in poche ore più di 60mila visualizzazioni".
C'è da scommettere però che non mancheranno le polemiche. Basta leggere le dichiarazioni di al-Sudani sui contenuti che tratterà: "Non sono in alcun modo salafita - assicura -, ma rispetto tutte le correnti dell'Islam. Uno dei miei ospiti fissi è l'imam marocchino Abdel Bari al-Zamzami, molto amico dello sceicco Yusuf Qaradawi, noto telepredicatore di Al-Jazeera, che nella seconda puntata della serie ha parlato della sua ultima fatwa (editto religioso, ndr) che ha scatenato forti polemiche nel mondo arabo e in particolare in Egitto". Il riferimento è alla discussa vicenda di fine aprile sul cosiddetto "rapporto dell'addio".

Il Parlamento del Cairo ha discusso se approvare o meno un disegno di legge basato proprio sulla fatwa di al-Zamzami che permetteva a un marito vedovo di avere rapporti sessuali con la moglie anche alcune ore dopo la morte della donna.

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