Cronache

Le ong pontificano negli atenei

Le ong adesso usano le università per protestare contro il sequestro delle navi e le pesanti multe col decreto Sicurezza

Le ong pontificano negli atenei

Il nuovo palcoscenico delle ong sono le univeristà. Conferenze e interventi dei membri delle organizzazioni non governative che agiscono nel Mediterraneo cominciano a scandire le attività degli atenei. L'ultimo caso in questo senso si è verificato all'università di Palermo dove è intervenuta alla Facoltà di Lettere la portavoce di Mediterranea Saving Humans, Alessandra Sciaruba. Le parole usate durante una conferenza organizzata dall'associazione Peppino Impastato, sono state dure e hanno messo nel mirino il decreto Sicurezza voluto fortemente dall'ex ministro degli Interni, Matteo Salvini. La Sciaruba ha attaccato a testa bassa chiedendo il dissequestro della Mare Jonio: "La Mare Jonio è stata sequestrata nell’ultimo giorno di potere dell’ex ministro dell’Interno. Eppure, le persone che avevamo soccorso erano state sbarcate dalla Guardia costiera e avevamo la nave vuota. Abbiamo chiesto l’autorizzazione all’ingresso che c’è stata data dalle autorità marittime e, una volta entrati, sono arrivati 300 mila euro di multa e il sequestro. Queste sono vendette che implicano l’uso indecente delle istituzioni. Però chi è arrivato poi a sostituire ancora non ha ritenuto di dover porre rimedio a quello è successo, che è gravissimo".

Un attacco in piena regola che questa volta arriva da un ateneo. Poi arriva la stoccata e la richiesta rivolta al governo giallorosso: "Basterebbe una firma perchè le nostre navi possano tornare in mare - ha aggiunto - Ma noi siamo fiduciosi del fatto che tutti i tribunali riterranno illegittimo il sequestro". Ma non finisce qui. La Sciaruba ha anche messo nel mirino il memorandum con la Libia: "Adesso il governo avrebbe la possibilità di tornare sui suoi passi, anche se niente cancellerà il sangue e il dolore che il memorandum ha causato e anche la gravissima incrinatura nel diritto internazionale e nella concezione dei diritti umani.

Il fatto che si pensi di potere perpetrare ancora questo crimine, che la storia racconterà come tale, ha qualcosa di surreale".

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