Le ong nel Mediterraneo

Open Arms, migranti si gettano in mare. Spagna: "Offriremo soluzione"

Nella notte tra lunedì e martedì 8 migranti della Open Arms bisognosi di assistenza sono stati fatti sbarcare a Lampedusa. Molti altri si gettano in acqua per raggiungere a nuoto la riva: recuperati. Spagna: "Offriremo una soluzione"

Open Arms, migranti si gettano in mare. Spagna: "Offriremo soluzione"

Dopo lo sbarco dei 27 minorenni della Open Arms autorizzato dal premier Conte, nella notte tra lunedì e martedì altri otto migranti che avevano bisogno di assistenza sono stati fatti scendere dalla nave ong. A scriverlo, su Twitter, è lo staff della stessa Open Arms: "Autorizzata evacuazione di otto persone bisognose di assistenza urgente e un accompagnatore".

Ormai, a bordo dell'imbarcazione della ong spagnola rimangono, oltre all'equipaggio, ci sono meno di 100 uomini. Infatti, stamattina, diversi migranti hanno cominciato a buttarsi in acqua alla spicciolata per raggiungere Lampedusa a nuoto. Al momento se ne contano una ventina. ll primo, recuperato dalla Guardia costiera, è stato portato sulla terraferma.

Motivo che ha convinto altri nove compagni di avventura a fare lo stesso. Soccorsi dagli uomini della Capitaneria di Porto e dalla Guardia di Finanza, due di loro sono stati trasferiti in ambulanza nel Poliambulatorio di Lampedusa: gli altri sette, invece, sono stati condotti all'hotspot di contrada Imbriacola. Poco dopo, altre due persone si sono tuffate in mare. Quindi altre cinque. Una situazione che Open Arms, su Twitter, ha definito "al limite".

Tutti i migranti sono stati salvati e portati sulla terraferma, in ottemperanza alla Convenzione di Amburgo del 1979 che prevede l'obbligo di soccorso in mare per le persone in pericolo di vita nelle zone Sar (Search and rescue) di propria competenza, oltre al loro trasporto in un luogo sicuro, in questo caso Lampedusa.

Non sono i primi "ospiti" della nave ong a tentare l'impresa. Domenica ci avevano già provato altre quattro persone, anche loro prontamente fermate e riportate a bordo dell'imbarcazione, dove secondo Open Arms "La situazione si complica ogni minuto. Chi non vuole vedere la situazione insostenibile a bordo è incapace di provare empatia per il dolore degli altri", si legge in un altro post su Twitter. Questo nonostante gli ispettori della procura di Agrigento abbiano negato l'esistenza di un'emergenza sanitaria.

Spagna: "Offriremo una soluzione alla Open Arms"

Intanto, dopo avere offerto a Open Arms il porto di Algeciras per lo sbarco dei migranti, il governo spagnolo ha annunciato che "nelle prossime ore" offrirà una soluzione alla situazione di "emergenza umanitaria" a bordo della nave ong. La Spagna "non guarderà dall'altra parte come sta facendo il ministro italiano Matteo Salvini". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa spagnola, Margarita Robles, in un'intervista alla radio Rne. Un'apertura apprezzata dallo stesso Salvini: "Ong spagnola, nave spagnola, porto spagnolo: giusto così. La coerenza e la fermezza italiane pagano, non siamo più il campo profughi d'Europa".

Ancora non si sa se la soluzione prospettata dal governo Sanchez comporti il trasferimento dei migranti in aereo come richiesto dalla ong. Anche se il suo fondatore Oscar Camps, in un'intervista a Repubblica, ha detto che "l'unico porto sicuro è quello di Lampedura. I migranti sono sfiniti, e anche l'equipaggio è allo stremo delle forze".

Procuratore capo Agrigento: "Situazione esplosiva"

Malgrado le rassicurazioni del governo iberico e la proposta del ministro Toninelli di "portare i migranti in Spagna con le navi italiane", una soluzione definitiva è ancora lontana. A confermarlo le parole del procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, in volo in elicottero per Lampedusa dopo che nove migranti si sono gettati in acqua. "La situazione sulla nave Open Arms è esplosiva, di massima urgenza.

Vado a Lampedusa per riportare la calma e fare in modo che nessuno si faccia male".

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